Pochi giorni fa, abbiamo ricevuto la lieta notizia, da parte della Redazione di Movisol ( https://movisol.org/kiev-costretta-a-ritirare-linfame-lista-di-proscrizione/ ), ovvero l’Associazione in Italia di Lyndon LaRouche, del ritiro dell’infame lista nazista stilata dall’apparato propagandistico del regime dittatoriale e criminale di Kiev.
“ Grazie alla tempistica mobilitazione internazionale, catalizzata dallo Schiller Institute e ripresa da altri soggetti di diverso orientamento politico, il “Centro Contro la Disinformazione” (CCD) di Kiev ha rimosso dal proprio sito web la lista nera di oltre 70 personalità internazionali accusate di diffondere “propaganda russa” e di essere “terroristi dell’informazione”. Il CCD, finanziato tra gli altri dal Dipartimento di Stato americano e dal governo britannico, ha probabilmente ricevuto consigli da ambienti NATO, sempre più nervosi. Fonti dell’intelligence hanno sottolineato l’impatto degli articoli pubblicati in India, Germania e Danimarca su minacce così palesi e gravi rivolte a chiunque metta in discussione la narrazione ufficiale di Kiev e della NATO. “
Le reazioni a questa infame lista che stava prendendo una piega intimidatoria più grave della semplice proscrizione, sono state numerose e forti in tutto il Mondo, Italia compresa.
“A seguito della pubblicazione della lista di proscrizione, lo Schiller Institute ha diffuso una dichiarazione firmata da 35 personalità (https://movisol.org/25-personalita-da-tutto-il-mondo-denunciano-le-liste-di-proscrizione-ucraine-usa-e-nato-in-cui-vengono-presi-di-mira-come-agenti-di-putin/). In aggiunta, molte delle persone elencate hanno emesso una propria dichiarazione, alcune chiedendo al proprio governo e altre istituzioni di agire nei confronti di Kiev. Alcuni esempi:
Italia: La parlamentare europea Francesca Donato ha chiesto al presidente del PE di “valutare attentamente la situazione: l’autoritarismo di Kiev non è compatibile con lo status di candidato all’ingresso nell’Ue” e la sindacalista Alessia Ruggeri ha denunciato la lista ucraina e promosso le iniziative di pace dello Schiller Institute in diverse interviste a Database Italia. “
Parlando a nome dello Schiller Institute e della sua presidente Helga Zepp-LaRouche, inclusa nella lista di proscrizione ucraina, Liliana Gorini, presidente di Movisol, ha aggiunto:
“Ringraziamo in particolare i tantissimi spettatori della diretta di Database Italia di domenica 7 agosto, che hanno raccolto l’appello di Alessia Ruggeri, inclusa anche lei nella black list, a sottoscrivere il nostro appello per un’inchiesta sul Centro Ucraino per la Lotta alla Disinformazione. Tra le migliaia di firme giunte negli Stati Uniti, 300 provenivano dall’Italia, ed erano il risultato di quella diretta. Ringrazio Alessia Ruggeri, Luca La Bella e tutti coloro che hanno inviato la loro firma allo Schiller Institute. La nostra mobilitazione internazionale ha costretto il Centro Ucraino a cancellare la black list”.
Un bellissimo risultato ottenuto, anche grazie alla mobilitazione di tutti i nostri ascoltatori che si sono mossi in difesa del diritto di parola e opinione, che da troppo tempo ormai è sotto attacco.