Nell’epoca della diffusa paura di “trapassare” prendendo il covid, anche con un’unghia spezzata, la popolazione italiana fa le code in farmacia per farsi il “Tampone”.
Chi se lo fa per evitare ulteriori repressioni, chi lo fa perché ci crede, chi perché di moda e potrà così raccontarlo ai nipotini, chi lo fa perché non ha niente di meglio da fare e chi lo fa per religione.
Farsi il tampone per constatare se hai il covid o meno, è diventato un must. A Milano se ne parla nei salotti bene “..sai questa settimana ho fatto due tamponi”. Se ne parla al bar dove si è smesso di parlare di calcio: “eilà Gino quanti tamponi hai fatto nell’ultimo mese..?!” insomma, farsi il tampone è la nuova frontiera. La “nouvelle vague” del popolo italico. Guy Debord scrittore e filosofo francese, diceva: «Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra individui, mediato dalle immagini» (La società dello spettacolo 1967). Quale immagine più rappresentativa oggi della nostra società, di una coda davanti ad una farmacia per farsi il tampone?
Avendo la fortuna di girare in Europa da sempre, anche nel periodo di massima chiusura coercitiva del nostro paese, vi segnalo una serie di cose. In molti paese il tampone è gratuito. Non lo fa praticamente nessuno. Nessuna televisione o nessun giornale, comunica numeri su ricoveri, terapie intensive, tamponi positivi rilevati etc. In moltissimi paesi, il covid è una delle tante influenze stagionali che da sempre affliggono l’umanità. Ora ce da chiedersi come mai da noi, un popolo di squilibrati si precipiti in farmacia per farsi il tampone al primo starnuto, e risultato positivo, si curi con le solite medicine per l’influenza: Aspirina, Brufen, Fluimucil etc etc. Tanto più che chi ha “inventato” il tampone, tale Kary Muller, ha chiaramente detto che non è così attendibile, e che i “cicli” di PCR da effettuare, sono all’incirca 20/30 mentre noi, solo noi nel nostro paese sia chiaro, utilizziamo, dopo il disinteressato “suggerimento” del Ministro della Salute, 50 e più cicli. Questo vuol dire che anche un banale raffreddore, può dare un risultato positivo.
Ma chissenefrega, l’importante è “fare” il test e risultare positivi a qualunque cosa. In questo modo, si può gabbare il governo e molti milioni di Italiani. Milioni di Italiani, che invece non solo non hanno mai fatto un tampone, ma si tengono giustamente a distanza da questa idiozia e da tutta la narrazione che ne consegue. Si perché ogni volta che fate un tampone, si mette in moto una tale macchina organizzativo/repressiva, di cui non avete idea. Una macchina, che serve solo ad alimentare il terrore e tenere la popolazione e il paese sotto scacco. Insomma una fregatura per tutti.
Ora, ultimamente mi sono molto concentrato sul fatto che nel nostro paese, l’idea del “fare all’amore”, sia passata in secondo piano rispetto all’idea di: “fare il Tampone”. Preso per assoluto il fatto che sono due cose diverse, in sintesi sono anche due cose che producono effetti diversi sull’organismo e la psiche dell’essere umano.
Fare all’amore fortifica le difese immunitarie, brucia qualche caloria, abbassa il livello di stress, stimola il rilascio di endorfine (antidolorifico naturale) e decine di altri effetti benefici. Last but not least come direbbero gli esterofili, più lo fai e più ti viene voglia di farlo.
Con il tampone invece, vengono rilasciati gli ormoni dello stress, si attiva una parte del sistema nervoso (il sistema simpatico) coinvolto in quelle funzioni definite di “attacco o fuga”. Il cervello entra in stato di allerta, le pupille si dilatano. In attesa del risultato, Il respiro accelera, aumenta la frequenza cardiaca, la pressione e il flusso sanguigno. Viene mandato più glucosio ai muscoli, mentre organi non vitali, come il sistema gastrointestinale, vengono messi in stato di ridotta attività. Avete mai visto uno in coda davanti ad una farmacia mangiare allegramente un panino al salame prima di fare un tampone? Last but not least, più ne fai di tamponi, e meno ti viene voglia di farli.
Ora, basterebbero queste differenze per preferire il fare all’amore al fare un tampone. Ma ovviamente noi italiani, un po’ per natura, un po’ perché rimbesuiti dalla televisione e dai media, seguiamo il filo narrativo/governativo e atterriti dalla drammatica prospettiva di “andarsene” tra tubi e siringhe, tralasciamo di fare all’amore e facciamo tamponi a non finire. Di fatto, ne hanno giovato tutti gli italiani che della narrazione filo/governativa se ne sono fregati, e hanno continuato a fare all’amore. Forse anche più frequentemente, visto che sono stati costretti in casa. Lo hanno fatto di più, anche per contrastare almeno fisicamente, le fandonie del governo o anche solo perché fare all’amore fa bene e ti fa sentire vivo.
A questo proposito, la differenza pare evidente. Chi ha prestato il fianco a questa idiozia (la pandemia), ha una faccia spenta, stanca e spesso ha perso senso dell’umorismo e anche qualche funzione cognitiva. Senza parlare di effetti collaterali, decessi etc. etc. Chi invece si è dissociato da tutto questo, ha sicuramente un viso più disteso. Provato sicuramente dalle mille battaglie che ha dovuto affrontare, dalle mille privazioni che ha vissuto, ma sicuramente, ha lo sguardo più vitale. Più vivo.
Tornando alla “mania” del Tampone, io comunque avrei sfruttato dal punto di vista pubblicitario il fenomeno. Avrei istituito massicce campagne pubblicitarie sui media, facendo lavorare copy, agenzie etc. Avrei anche alcuni suggerimenti sui claim da proporre:
1 – La notte del Tampone
2 – Dove c’è un Tampone, c’è casa
3 – Tamponi. Non ci sono paragoni
4 – Che mondo sarebbe senza Tampone?
5 – No Tampone? No Party
Etc. etc. Ognuno si sbizzarrisca a suo piacimento. Mi chiedo anche perché nessuno abbia presentato una lista elettorale: “Tamponiamoci Insieme”. Sarebbe stata una bella idea.
In ogni caso c’è poco da ridere. Se pensate che un’intera parte della popolazione, si dedica a far tamponi per qualsiasi cosa pagando di tasca propria, devo dire che a me prende una tristezza infinita. La cosa drammatica, è che tutta questa parte di popolazione, voterà a settembre, e voterà per tutti coloro che ci hanno massacrati e ingannato per ben tre anni. D’altra parte, come diceva Freak Antoni: “Cosa pretendi da un paese che ha la forma di una scarpa”.
Così, diamoci al Tampone, mentre i più fortunati si diano al fare all’amore. Alla fine non so se ci saranno vinti o vincitori, ma di sicuro molti sorrideranno e altri vagheranno tristi per le strade del paese. A questi ultimi, mi permetto di dare un consiglio spassionato e del tutto disinteressato: “Fate l’amore, non il Tampone”
Bruno Marro