L’Iran ha fatto chiudere WhatsApp e Instagram nel tentativo di soffocare il malcontento che cresce in tutta la nazione, in seguito alla morte della 22enne Mahsa Amini, morta in custodia dopo essere stata arrestato dalla polizia della moralità.
Le interruzioni di Internet sono abbastanza comuni nelle società autoritarie alla vigilia del cambiamento, dove i governi possono cercare di ottenere il controllo della narrativa cercando di fermare la comunicazione e la condivisione di informazioni che possono alimentare proteste e rivolte. Dopotutto, Internet può essere un potente strumento di mobilitazione sociale, come dimostrato dal “movimento” di rivolta della Primavera araba iniziato all’inizio degli anni 2010.
Come mostra Anna Fleck di Statista nel grafico sottostante, i cittadini tendono a circumnavigare tali repressioni scaricando reti private virtuali o VPN, che consentono loro di aggirare le restrizioni su determinati siti bloccati.
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In Iran, la domanda di download di VPN è aumentata di oltre il 3000 percento a settembre, secondo TopVPN100.com .
Tuttavia, anche altri paesi hanno visto picchi quest’anno.
Ad esempio, lo Sri Lanka ha registrato un aumento del 17.000% dei download VPN il 3 aprile 2022, quando le piattaforme di social media Facebook, YouTube, Twitter, Instagram e WhatsApp sono state bandite .
Il blackout di Internet è arrivato quando il governo ha imposto il coprifuoco, tentando di impedire ai manifestanti di scendere in strada a causa di una disastrosa recessione economica, principalmente attribuita alla cattiva gestione del governo , che ha portato a una grave carenza di cibo e carburante.
Anche l’Azerbaigian e l’Armenia, che hanno visto scoppiare scontri al confine all’inizio di questo mese, quest’anno hanno visto persone su entrambi i lati del confine cercare VPN, con un aumento rispettivamente del 751% e dell’84%.
Nel frattempo, la Russia ha registrato un aumento di oltre il 2.600 percento della domanda di VPN e l’Ucraina un aumento del 600 percento dall’inizio della guerra a febbraio.
In Russia, la BBC, la Deutsche Welle e Voice of America sono stati tra i numerosi siti web di testate giornalistiche straniere bloccate per aver diffuso quelle che si presume fossero notizie false. E quindi questo grafico mostra quanto sia cruciale il cyberspazio come prima linea per la guerra oggi.