Ilaria Cucchi

Gentile Senatrice Ilaria Cucchi, buongiorno.

Le scrivo perché ho una domanda da farle. Intanto mi scuso per il tono così “amichevole” che incontrerà in queste righe, ma anni di sostegno alla sua lotta per “riabilitare” la figura di suo fratello, e dare un nome agli esecutori materiali della sua morte, mi/ci hanno tutti noi cittadini che l’abbiamo sostenuta, fatto sentire più partecipi alle vicende della sua famiglia. Mi/ci hanno coinvolto molto da vicino e ci siamo spesso prodigati nel cercare per quanto possibile, di aiutare la sua battaglia. Battaglia che alla fine dopo molti pianti, giorni di disperazione, di abbandono di frustrazioni e disfacimenti, lei il 4 aprile del 2022 ha finalmente vinto. Ha avuto giustizia per suo fratello Stefano.

Stefano Cucchi fu arrestato il 15 ottobre del 2009 perché in possesso di hashish. Morirà in caserma sette giorni dopo. Fu ucciso a botte dai carabinieri di quella caserma e dopo 7 processi, oltre 150 udienze e 13 anni, giustizia è stata fatta. Ricordo che nell’occasione della sentenza di Cassazione che stabilì la verità sulla sua morte, mi rimase impressa una frase che lei Sig.na Ilaria Cucchi, pronunciò: “Si scrive un pezzo di storia”. Quella frase mi è rimasta dentro perché vede, io sono uno che non dimentica. Uno che da un peso alla storia, uno che crede nel valore della storia e che attraverso di essa, crede si possano trovare le chiavi per leggere gli avvenimenti di oggi. La storia siamo noi, con i nostri sorrisi, le nostre parole, la nostra sofferenza, le nostre azioni. Il nostro modo di comportarci, di vivere questa vita giorno per giorno. Per sancire definitivamente questa storia, lei ha anche scritto un libro: “Vorrei dirti che non eri solo”. Sono molte le parole e le pagine che mi hanno fatto riflettere. Molta la sofferenza che si respira ad ogni capitolo. La sopraffazione per l’ingiustizia, la prevaricazione, la perdita di ogni libertà che suo fratello, lei e la sua famiglia ha patito da quel momento.

Così è andata e la cosa più straziante di questa storia, è come sia possibile che ad un essere umano, sia tolta anche la più normale libertà. La libertà di esistere, di parlare, di muoversi di restare in vita. Come sia possibile che ad un essere umano, venga “imposto” senza se e senza ma, un trattamento che lo riduca a schiavo del potere e del suo volere. Il potere di chi crede di essere superiore e di stabilire la propria condotta, la propria morale il proprio odio. Il proprio potere. Perché di questo in fondo si tratta, del “potere” che certe persone pensano di avere sul resto dell’umanità. Perché queste persone, si arrogano il diritto di calpestare i “diritti degli altri”, senza che nessuno vi si opponga, si metta di traverso, cerchi di contrastarli.

A proposito di diritti, lei Sig.na Ilaria Cucchi, nel 2022 si è candidata come indipendente nella lista “Alleanza Verdi e di Sinistra” per il Senato, nel collegio uninominale Toscana, Campania, Lazio, Lombardia e Puglia. Viene eletta con oltre il 40% dei consensi e oggi, siede nel Senato della Repubblica Italiana. In campagna elettorale, ricordo come forte fosse nei suo discorsi, l’accento su: “.. mi batterò per i diritti di tutti, i diritti nella giustizia che deve essere al servizio del cittadino e non viceversa, i diritti nella sanità e i diritti in generale. Quei diritti di cui nessuno parla…”. Ricordo anche che disse a proposito della gente comune che la fermava per strada, come lei si sentiva di dover fare tanto per ognuna di quelle persone che l’avevano sempre sostenuta e sorretta e le erano state vicino, nella sua battaglia giudiziaria.

Immagino quindi che la perdita dei diritti che il popolo italiano ha subito negli ultimi tre anni, la perdita dei diritti che le persone che le sono state vicino hanno patito, le abbia causato una grande sofferenza, un grande dolore. Le siano tornate alla mente le vicende che hanno coinvolto la sua famiglia, e che si sia più volte domandata com’è possibile che malgrado tutto quello che è successo, malgrado le lotte, le battaglia e le verità processuali, ci sia ancora oggi un manipolo di persone, di criminali che agisce calpestando i diritti di tutti noi? Immagino si sia tormentata in tutto questo periodo, nel cercare di comprendere come ridare dignità a tutto un popolo che è stato vittima di uno strazio indicibile, e al quale è stato imposto un obbligo di memoria fascista, un crimine contro l’umanità, come l’istituzione del “green pass”. Un’umiliazione per poter lavorare, prendere i mezzi pubblici, entrare nei negozi. Un abominio costituzionale che ha messo in ginocchio un paese. Un orrore costituzionale, al pari di quello che ha permesso ad alcune persone, che si ritenevano al di sopra della legge e della Costituzione, di arrestare pestare e uccidere suo fratello Stefano.

Perché il principio resta lo stesso: pensare di avere il potere di decidere sulla vita e sul modo di vivere delle persone. Pensare di poter esercitare quel potere per dissacrare, calpestare, straziare la vita di ogni persona. Il “Potere” cara Sign.na Ilaria Cucchi, quello che decide della vita di tutti noi e ha deciso della vita di suo fratello. Lo stesso potere che per stravolgere un mondo che non gli andava più a genio, si è inventato un virus e una pandemia che ad oggi nel mondo dopo tre anni, ha fatto, si presume, sei milioni e mezzo di decessi. Dico si presume, perché da come abbiamo visto e da quello che è emerso, anche chi moriva per un’unghia incarnita veniva classificato come “morte per covid-19”. In un mondo di quasi 9 miliardi di persone ormai, che ogni anno subisce più di 500 mila morti per banale influenza, e circa due milioni di morti accertati… per incidenti sul lavoro o malattie professionali, noi siamo stati chiusi in casa e privati di ogni libertà perché un virus invisibile, ci avrebbe ucciso tutti. Marchiati come gli ebrei con il “green pass”, per poter continuare a vivere in recinti costituiti dal potere, secondo le regole del potere, con le risate del potere. Il potere, che nel frattempo ha continuato a vivere e speculare su di noi come sempre, fregandosene della nostra condizione e delle nostre sofferenze. Anche le “loro” risate sono state documentate e portate alla luce e alla conoscenza di tutti, ma il potere è più forte di ogni verità.

Ecco, io mi immagino quanta possa essere stata la sua sofferenza gentile Sig.na Ilaria Cucchi e come sia salita ed entrata nel Senato, piena di voglia di dare battaglia, di sostenere i diritti di tutti noi, di battagliare dagli scranni di quella sala per riportare un po’ di verità e di giustizia, nei confronti di un popolo che ha subito la più grande violazioni di diritti umani dal dopoguerra ad oggi. Io le auguro davvero di lavorare per il bene di tutti noi e di battersi come si è battuta per suo fratello, perché la verità su tutta questa vicenda del covid venga fuori. Perché vengano abbattute tutte quelle restrizioni fasciste come l’inutile green pass, che abbiamo ormai visto e capito che a niente e servito, se non a chiudere le persone in un ghetto, a dividere un popolo e assoggettarlo e sottometterlo ai vizi e ai voleri di un potere pericoloso e criminale.

Le auguro quindi di cuore di lavorare per tutti coloro che vedono nelle persone come lei, la possibilità e la speranza di un riscatto, di una verità nascosta da tempo. Come suo fratello Stefano, anche tutti noi abbiamo diritto di vedere che giustizia sia fatta, e che venga scritta un’altra pagina di storia.

Ah! Si!, la domanda, quasi mi dimenticavo. Mi perdoni Senatrice Ilaria Cucchi, perché il 13 dicembre in Senato, lei ha votato contro l’abolizione del green pass?

La presente lettera è stata spedita alla Senatrice Ilaria Cucchi alla sua mail: [email protected]

Potete farle la stessa domanda e spedirla al suo indirizzo mail del Senato.

Bruno Marro

http://brunomarro.it/

https://brunomarro.blogspot.com/s

PS

..e se avete voglia di sostenermi, regalatevi e regalate il mio ultimo album: Innamorando Disamorando. Un regalo “consapevole” e “sostenibile” per un futuro “resiliente” …vabbé

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