L’ULTIMO ANTICRISTO 11 – UN GRANDE UMANITARIO, PACIFISTA, EUROPEISTA, ECOLOGISTA ED ECUMENISTA

Sulla figura dell’ultimo anticristo molti hanno predicato e scritto alla luce della Scrittura. Un sermone rimasto nella storia è quella dell’arcivescovo di Newport Fulton Sheen, andato in onda nel 1947, durante la trasmissione radiofonica Light Your Lamps, con il titolo Signs of Our Times. L’intervento fu, poi, riproposto nel volume Communism and the Conscience of the West del 1948.

Per il celebre telepredicatore, l’ultimo anticristo sarà un uomo affabile, un grande umanitario, difensore della pace. Creerà una controchiesa, in cui non esiste il peccato, dove il bene e il male sono la stessa cosa. Cristo sarà per lui solo un grande uomo venuto a liberarci dalla superstizione e dal fascismo. La sua religione sarà la fratellanza universale senza la paternità di Dio e con questa distruggerà la vera religione.

L’Anticristo, però, non sarà chiamato così, altrimenti non avrebbe seguaci. Non indosserà calzamaglie rosse né vomiterà zolfo, né impugnerà una lancia né agiterà una coda con la punta a forma di freccia come il Mefistofele nel Faust.

La sua logica è semplice: se non c’è un paradiso, non c’è alcun inferno; se non c’è un inferno, non c’è alcun peccato; se non c’è il peccato, non c’è alcun giudizio, e se non c’è un giudizio allora il male è bene e il bene è male. Ma al di là di queste descrizioni, Nostro Signore ci dice che egli sarà molto simile a Lui, che ingannerà perfino gli eletti – e di sicuro nessun diavolo di quelli che abbiamo visto nei libri illustrati riuscirebbe a ingannare gli eletti.

In che modo egli verrà in questa nuova era per convincerci a seguire il suo culto? Verrà travestito da Grande Umanitario; parlerà di pace, prosperità e abbondanza non come mezzi per condurci a Dio, ma come fini in sé. Scriverà libri su una nuova idea di Dio adatta ai modi di vivere della gente; diffonderà la fede nell’astrologia in modo da incolpare per i nostri peccati non la nostra volontà, ma le stelle; spiegherà psicologicamente la colpa in termini di sesso represso, farà sprofondare gli uomini nella vergogna se gli altri uomini diranno che non sono di mente aperta e liberali; identificherà la tolleranza con l’indifferenza verso quel che è giusto e quel che è sbagliato; incoraggerà i divorzi con l’inganno secondo cui una nuova unione è “vitale”; accrescerà l’amore per l’amore e diminuirà l’amore per la persona; invocherà la religione per distruggere la religione; parlerà perfino di Cristo e dirà che è stato il più grande uomo che sia mai vissuto; dirà che la sua missione è liberare gli uomini dalla schiavitù della superstizione e dal fascismo, che baderà di non definire mai.

Ma in mezzo a tutto il suo apparente amore per l’umanità e alle sue chiacchiere su libertà e uguaglianza, avrà un grande segreto che non rivelerà a nessuno: non crederà in Dio. Poiché la sua religione sarà la fratellanza senza la paternità di Dio, ingannerà perfino gli eletti. Istituirà una controchiesa che sarà una scimmiottatura della Chiesa perché lui, il diavolo, è la scimmiottatura di Dio. Essa sarà il corpo mistico dell’Anticristo e a livello esteriore ricorderà la Chiesa come corpo mistico di Cristo. In un disperato bisogno di Dio, indurrà l’uomo moderno nella sua solitudine e frustrazione a morire dalla voglia di entrare a far parte della sua comunità, la quale darà all’uomo uno scopo più grande senza bisogno di correzione personale né di ammettere la propria colpa.[1]

Per l’arcivescovo di Newport, sarebbe presto arrivato un tempo di grande prova, una grande crisi, per fermare l’empietà, che altrimenti si protrarrebbe sempre di più, in quanto «Dio non permetterà che l’ingiustizia diventi eterna». In secondo luogo, la crisi è necessaria «per prevenire una identificazione sbagliata tra la Chiesa e il mondo», o, come direbbe san Cesario di Arles, per separare i buoni e i cattivi che sono nella Chiesa. Questa crisi si manifesterà come una «battaglia tra assoluti».

Noi che siamo stati inviati per fondare un ospedale siamo stati infettati dalla malattia, e dunque abbiamo perduto il potere di guarire. E poiché l’oro è mescolato a una lega, tutto dev’essere gettato nella fornace affinché lo scarto sia bruciato. Il valore della prova sarà di distinguerci. Una catastrofe deve giungere per rifiutarci, disprezzarci, odiarci, perseguitarci, e allora, allora potremo marcare la nostra lealtà, affermare la nostra fedeltà e dichiarare dalla parte di chi stiamo. Diminuiremo in numero, ma aumenteremo in qualità. Non è per la Chiesa che temiamo, ma per il mondo. Tremiamo non perché Dio potrebbe essere scalzato dal trono, ma perché potrebbe regnare la barbarie.

Vladimir Solov’ëv, ne Il Racconto dell’Anticristo (1899), presenta l’ultimo anticristo come un europeista, pacifista, amico degli animali e grande ecologista (e, forse, oggi si potrebbe dire anche “vaccinista”), addirittura più misericordioso di Cristo stesso («Cristo ha portato la spada, io porterò la pace»).

Il card. Biffi, uomo di grande cultura e spiritualità, nell’agosto del 1991, commentando il libro di Solov’ëv, spiegava:

Infine l’Anticristo si dimostrerà un vero ecumenista capace di dialogare con parole piene di dolcezza, saggezza ed eloquenza. Convocherà i rappresentanti di tutte le confessioni cristiane in un concilio ecumenico da tenere sotto la sua presidenza. La sua azione mirerà a cercare il consenso di tutti, non conducendo tutti alla Verità, ma attraverso la concessione dei favori concretamente più apprezzati. L’Anticristo dirà: se non siete capaci di mettervi d’accordo, metterò d’accordo io tutte le parti, dimostrando a tutti il medesimo amore, la medesima sollecitudine per soddisfare la medesima aspirazione di ciascuno.

L’Anticristo riesce a convincere la massa dei cristiani ad eccezione di un gruppetto di cattolici con a capo il papa Pietro II, una esiguo numero di ortodossi con a capo la starez Giovanni, ed alcuni protestanti che si esprimono per bocca del prof. Pauli. Questi resisteranno al fascino dell’Anticristo. Queste minoranze riusciranno a raggiungere l’ecumenismo della verità, radunandosi in una unica Chiesa, e riconoscendo il primato di Pietro. Ma sarà un ecumenismo escatologico, realizzato quando la storia sarà arrivata alla sua conclusione.[2]


[1] Testo tratto da https://www.tempi.it/fulton-sheen-e-linganno-del-grande-umanitario.

[2] Testo tratto da https://www.sabinopaciolla.com/solovev-attenti-a-anticristo.