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Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano ha affermato: “Il prossimo vero passo verso la normalità, a mio avviso, è la campagna dei richiami vaccinali in autunno, visto il fallimento di questa quarta dose” primaverile, “che ha avuto bassissime adesioni – riporta Adnkronos Salute -. E secondo me hanno fatto bene le persone a lasciarsi questa chance per settembre-ottobre. Altrimenti si sarebbero dovuti rivaccinare subito di nuovo, per poi essere richiamati pure a Natale, a primavera prossima e avanti così”. Quanto alla quarantena dei positivi, Clementi si chiede: “Che effetto ci dà? Il tracciamento non esiste più e il virus circola soprattutto tra i non sintomatici“.
Dunque la somministrazione della quarta dose, che si è dimostrata un fallimento totale, resta in stand by per l’autunno. Ma come fare per convincere gli italiani?
Secondo Nino Cartabellotta presidente di Gimbe, che ha celermente effettuato un monitoraggio indipendente ( chi glielo ha chiesto?) lo spaccato della situazione per la quarta dose è a dir poco deludente. E’stata somministrata solo al 13% degli immunodepressi e al 2,8% di over 80, anziani fragili e ospiti delle Rsa. Percentuali, che , mostrano una campagna “che arranca”, in poche parole un “clamoroso flop” ( parole sue). Cartabellotta suggerisce una campagna di “informazione” serrata per combattere la stanchezza la definisce lui, inerente la campagna vaccinale, da combinarsi con la chiamata attiva da parte dell’ asl “visto che le ASL dispongono di tutti i dati delle persone inserite nella platea“, afferma.
Ma c’è chi intravede un nuovo obbligo all’orizzonte, non troppo lontano, giusto il tempo di chiudere l’ombrellone.
La domanda è: Sarà necessario reintrodurre il green pass per spingere il secondo booster?
Ma certo, rispondiamo noi. Il dispositivo infatti non è stato affatto rimosso, giace in trepida attesa in un cassetto, a portata di mano.
In un’intervista a Money.it Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, ha spiegato: «Probabilmente l’abolizione del green pass può aver influito. Ma è un peccato perché per i soggetti fragili è fondamentale la quarta dose per avere una buona copertura dalle complicanze. Il vaccino infatti non riesce sempre a evitare le infezioni, ma protegge dalla malattia severa. Inoltre, la perdita di efficacia del vaccino è più veloce tra gli anziani che tra gli adulti e i giovani. La quarta dose serve anche per dare un imprinting al sistema immunitario».
E’ oramai più che evidente che gli italiani si vaccinano solo se ricattati e questa decisione non ha nulla a che vedere con la campagna di informazione e comunicazione dicono loro, propaganda diciamo noi.
Gli italiani, il fallimento vaccinale lo hanno toccato con mano e vissuto sulla propria pelle, vaccinandosi, rivaccinandosi e ammalandosi comunque anche gravemente, e morendo.
Di contro i famigerati e tanto odiati no vax sono ancora tutti lì, non stanno morendo, non si stanno ammalando e ahimé non stanno intasando le terapie intensive.
Lo leggiamo dal web, lo sentiamo nelle strade, lo apprendiamo dalla viva voce di quelli che ci hanno creduto, è un pensiero serpeggiante e sempre più esplicito : i no vax avevano ragione.
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