Un nuovo studio pubblicato dal Dott. Paolo Bellavite sta riscuotendo apprezzamento nel mondo della ricerca e della medicina. Lo studio mette in discussione l’algoritmo messo appunto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per valutare gli eventi avversi da vaccino e la veridicità e affidabilità dei risultati ottenuti.
Paolo Bellavite è nato a Verona il 9 aprile 1952. È medico chirurgo, specialista in ematologia, professore Associato di Patologia Generale presso
l’Università di Verona. Ha conseguito il Master in Biotecnologia presso l’Università di Cranfield (Inghilterra) e il diploma di perfezionamento in statistica sanitaria e epidemiologia medica presso l’Università di Verona. Una vita dedicata alla ricerca e all’insegnamento.
Riportiamo fedelmente il post che fa chiarezza sullo studio direttamente dalla pagina Facebook del ricercatore italiano:
Gli eventi avversi a seguito di vaccinazione sono valutati correttamente? Motivate critiche all’algoritmo OMS
Anche se ne ho già parlato in queste pagine, ritengo opportuno ribadire l’importanza di una pubblicazione internazionale in cui si dimostra che le linee-guida dell’OMS per la valutazione degli eventi avversi che seguono le vaccinazioni hanno molti difetti che portano a sottostimare il fenomeno.
Il 14 maggio 2020 è stata pubblicata nella versione definitiva, approvata dai revisori, la rassegna dal titolo “Causality assessment of adverse events following immunization: the problem of multifactorial pathology.”
L’articolo integrale in inglese si trova a questo link.
E’ importante visitare la pagina anche per aumentare l’impatto dell’articolo. Chi può, scarichi il file (è gratis) e/o diffonda il link nell’ambiente medico. E’ facile che una pubblicazione come questa venga ignorata da chi ritiene il vaccino un farmaco intoccabile e indiscutibile.
La cosa è di attualità, visto che si torna a parlare di obblighi vaccinali (almeno a livello regionale) anche per adulti, anziani e un undicesimo vaccino anche per i bambini. Introdurre nuovi obblighi vaccinali (e LASCIARE IN CORSO QUELLI LORENZINIANI anche se quest’anno per legge devono essere revisionati) senza sicurezze sulla misura degli eventi avversi è un azzardo che va direttamente contro l’articolo 32 della costituzione, che parla di primario rispetto della persona umana.
L’analisi degli eventi avversi a seguito della vaccinazione (Adverse Events Following Immunization, AEFI) è importante nella valutazione epidemiologica (vaccinovigilanza) e nelle questioni relative ai programmi di indennizzo delle lesioni da vaccino.
La maggior parte delle reazioni avverse ai vaccini si presenta come una risposta infiammatoria e immunitaria eccessiva o distorta. Questi fenomeni indesiderati, a volte gravi, sono associati a molti diversi fattori endogeni ed esogeni, che spesso interagiscono in modi complessi.
La conferma o la negazione del legame causale tra un AEFI e la vaccinazione sono normalmente effettuate in base alle linee guida dell’OMS, che propongono un’analisi in quattro fasi e uno schema in forma di algoritmo. Il processo di valutazione sin dall’inizio considera tutte le possibili “altre cause” che potrebbero spiegare l’AEFI e quindi escludere il ruolo del vaccino. Successivamente, anche se ci fosse plausibilità biologica e compatibilità temporale per un’associazione causale tra il vaccino e l’AEFI, le linee guida chiedono di cercare l’eventuale prova che il vaccino non avrebbe potuto causare quell’evento.
Tale metodo algoritmico presenta diversi aspetti criticabili, che qui vengono discussi alla luce della natura multifattoriale delle patologie infiammatorie e immunitarie indotte dai vaccini.
Viene data molta importanza alle recenti conoscenze sulla suscettibilità genetica agli effetti avversi.
Poiché le malattie sono di solito fenomeni complessi e multifattoriali, nelle comuni valutazioni degli eventi avversi insorti dopo la vaccinazione, accade spesso che si riscontrino nel paziente altre condizioni che “potrebbero” in teoria aver causato la malattia e, per questo solo motivo, la responsabilità del vaccino venga esclusa. Questo è un grave errore, perché non basta che ci sia una “altra possibile causa” per escludere il ruolo scatenante o peggiorante del vaccino! Anzi, di solito il danno da vaccino avviene proprio in persone che sono ad esso predisposte per altre condizioni concomitanti.
Un altro serio problema sta nel fatto che le linee guida OMS sono orientate a considerare solo le reazioni che avvengono in un lasso di tempo ravvicinato alla vaccinazione, mentre le reazioni subdole e croniche che insorgono dopo settimane o mesi, come quelle autoimmunitarie, vengono facilmente ignorate.
Infine si segnala l’errore compiuto comunemente quando si tratta di patologie gravi, ma rare o eccezionali. In tal caso è difficile trovare nella letteratura scientifica altri casi simili determinati dal vaccino ed una interpretazione pedissequa dell’algoritmo OMS porta ad escludere il ruolo del vaccino stesso. Così facendo, ogni “nuova” reazione avversa che non trovi riscontro in letteratura verrebbe automaticamente esclusa dal nesso di causalità col vaccino. È facile capire quanto questo criterio sia irragionevole, ingiusto verso il danneggiato e pericoloso in prospettiva perché impedisce di accumulare conoscenze sui danni gravi e rari da vaccino.
In conseguenza di queste osservazioni, nell’articolo si propone che la valutazione della causalità potrebbe escludere un’associazione consistente dell’evento avverso con il vaccino solo quando la presunta “altra causa” fosse indipendente da un’interazione con il vaccino stesso. Inoltre, la letteratura scientifica dovrebbe essere considerata non come un criterio di esclusione ma come un’analisi completa delle prove a favore o contro il ruolo del vaccino nel causare una reazione avversa.
Date le inadeguatezze nella valutazione delle malattie multifattoriali, le linee guida dell’OMS devono essere rivalutate e riviste. Questi problemi sono discussi in relazione alle leggi che, in alcuni paesi, regolano le vaccinazioni obbligatorie e il risarcimento per coloro che hanno subito gravi effetti avversi.
https://f1000research.com/articles/9-170/v2
Leggi Anche: Dott. Paolo Bellavite: “Si sfrutta la paura da Covid19 per introdurre un nuovo obbligo vaccinale”.