Siamo oramai abituati nostro malgrado a subìre le contraddizioni delle istituzioni, ma stavolta è inevitabile porre l’attenzione su un fatto davvero singolare.
A segnalare il caso è Rossella Calcagni presidente del comitato colibrì Puglia, da sempre in prima linea per la libertà di scelta in ambito vaccinale e candidata consigliere regionale (nelle province di Lecce, Brindisi e Bat) per la lista Cittadini Pugliesi Mario Conca Presidente
Leggiamo in un articolo de “La Gazzetta del Mezzogiorno” datato 7 luglio 2020 e passato assolutamente in sordina, di un nuovo studio a carico dell’osservatorio Epidemiologico Regionale pugliese, predisposto da Maria Chironna e Daniela Loconsole (Università di Bari), un titolo che ci fa trasalire :”Influenza, il virus è mutato: in Puglia ha beffato i vaccini”.
Ebbene sì, pare che a seguito di un’indagine sulla circolazione del virus influenzale in Puglia, sia venuto fuori un dato estremamente importante: una buona parte dei ceppi rilevati sul campo in Puglia non erano tra quelli inclusi nel vaccino. Vuol dire che, pur vaccinandosi, non si è ottenuta copertura.
Suona davvero strano e soprattutto, l’unico riferimento riguardo questo nuovo report è in questo articolo apparso sulla “Gazzetta Del Mezzogiorno” che riportiamo parzialmente:
“L’emergenza Covid ha messo in secondo piano l’influenza stagionale, che in Puglia ha causato 24 casi gravi e complicati con cinque decessi. Un rapporto dell’Osservatorio epidemiologico regionale predisposto da Maria Chironna e Daniela Loconsole (Università di Bari) ha analizzato la circolazione del virus influenzale, e pur tra mille cautele ed a fronte di dati che si sono azzerati dopo la scoperta del primo caso di coronavirus, ha evidenziato un dato molto importante: una buona parte dei ceppi rilevati sul campo in Puglia non erano tra quelli inclusi nel vaccino. Vuol dire che, pur vaccinandosi, in alcuni casi non si è ottenuta copertura.
I ceppi da includere nella formulazione vaccinale vengono stabiliti dagli esperti della Oms sulla base dell’osservazione sul campo e di considerazioni di tipo statistico. Quella dello scorso anno è stata classificata dal ministero della Salute (a posteriori) come una stagione influenzale a media intensità, ed in Puglia sono state registrate coperture vaccinali negli over 65 abbastanza buone (51,4%), identiche alla stagione precedente (anche se 10 anni fa la copertura era al 73%). Secondo l’Osservatorio epidemiologico lo scorso anno in Puglia hanno circolato prevalentemente virus influenzali di tipo A, con una bassa presenza del virus di tipo B che è stato del tutto assente nel 2018-2019 e fu invece protagonista della stagione 2017-2018 (in cui ci furono 26 morti). «Tutti i ceppi di influenza A(H1N1)pdm09, la gran parte dei ceppi A(H3N2) e B caratterizzati in Puglia, sono risultati antigenicamente differenti dai ceppi inclusi nella formulazione vaccinale per la stagione 2019-2020 e, invece, strettamente correlati ai ceppi raccomandati dall’Oms ed inclusi nella formulazione vaccinale della stagione 2020-2021».
La gran parte dei virus della «suina» (H1N1) osservati in Puglia appartiene infatti ai ceppi «Hawaii» e «Guangdong-Maonan» ritenuti prevalenti per la prossima stagione, mentre per il virus H3N2 appartengono al ceppo di riferimento «SouthAustralia» del prossimo anno. La situazione osservata in Puglia non è dissimile da quella di altre regioni o di altre parti d’Europa. I virus, lasciati liberi di circolare, con il passare del tempo sono soggetti a mutazioni (è il motivo per il quale il vaccino cambia di anno in anno): queste mutazioni possono ovviamente avvenire anche nel corso della stagione.
Sul sito dell’osservatorio Epidemiologico Regionale non se ne trova traccia e la sezione “influenza” non è stata ancora aggiornata.
Alla luce di questo studio pare irragionevole dunque l’imposizione di un obbligo vaccinale anche per il vaccino antinfluenzale a carico del personale sanitario pugliese che dovrà necessariamente ottemperare a seguito della pubblicazione lo scorso 26 giugno del regolamento n.10 che rende operativa la legge del 2018 n.27 “Disposizioni per l’esecuzione degli obblighi di vaccinazione degli operatori sanitari”.
Tanto più urgente è la necessità di chiarimenti se si pensa che Il 22 settembre in parlamento si voterà una mozione di Forza Italia (1-00349) Gelmini, Mandelli, Bagnasco, Bond, Brambilla, Mugnai, Novelli, Saccani Jotti con la quale chiedono l’OBBLIGO del vaccino antinfluenzale, come riportato da “Imola Oggi”
Indagheremo a riguardo visto il boato mediatico che seguì l’altro report dell’osservatorio, ossia quello sulla vaccinovigilanza attiva che svelò la reale incidenza degli eventi avversi post vaccinazione, 4 volte superiori rispetto alle stime precedenti effettuate senza farmacovigilanza, ossia delegate alle segnalazioni spontanee.