Dr. Stefano Scoglio, Ph.D.
Finalmente qualche scienziato onesto e coraggioso prende atto dei gravi difetti dell’impostazione PCR di questa pseudo-pandemia, come sottolineati nella richiesta di ritiro dell’articolo di Corman-Drosten (che ha dato vita in modo scientificamente perverso al primo e più importante tampone molecolare Covid, fatta da un’equipe di 22 scienziati di spessore internazionale, tra cui il sottoscritto e il dr. Fabio Franchi in rappresentanza dell’Italia.
Il Prof. Thomas Aigner, Membro dell’Accademia Leopoldina, la più importante accademia scientifica tedesca e più importante organo di consulenza scientifica della Merkel, in protesta contro il fatto che le Accademie Scientifiche, che dovrebbero difendere la ricerca delle verità e la libertà di espressione, ignorano, diffamando e censurano importanti contributi alla verità scientifica sulla crisi coronavirus, ha presentato le sue dimissioni dall’Accademia stessa. Di seguito, la traduzione dell’articolo tedesco sulla vicenda, e della lettera di dimissioni del Prof. Aigner.
Scienziato lascia Leopoldina – a causa del suo sostegno alle tattiche allarmistiche della politica e dei media”
In realtà ci sono ancora scienziati coraggiosi con la spina dorsale in questa pandemia che si oppongono alla nevrosi patologica della politica e del sistema sanitario: il professor Thomas Aigner dell’Università di Tubinga, già membro dell’Accademia Nazionale Leopoldina (il più importante istituto di consulenza del Cancelliere federale nella crisi della Corona), si è dimesso dalla Leopoldina perché non ha voluto sostenere il loro fatidico, dubbio errore di valutazione, che ha portato alla “chiusura forzata” da metà dicembre.
Aigner trova scandaloso che sulla base di una valutazione più che soggettiva, a suo avviso non scientifica e solo superficiale, si sia deciso l’inasprimento della serrata dal “frangiflutti” alla “versione dura”. Si riferisce a ciò che chiama “7. Dichiarazione ad hoc “della Leopoldina dall’8 dicembre 2020. A suo parere, “… questo documento non è degno di una scienza onesta e critica, orientata al servizio e al benessere delle persone”. Il fatto che l’intera base di dati e giustificazione della pandemia e le decisioni politiche prese per superarla si basino invariabilmente su un metodo di test PCR che è ormai caduto in discredito e non dovrebbe essere considerato sufficientemente significativo secondo criteri scientifici, porta Aigner sul palmo: sottolinea a un gruppo internazionale di 22 esperti che aveva presentato un parere devastante sul test PCR nella pubblicazione specialistica Eurosurveillance il 27 novembre 2020 (la cosiddetta revisione Corman-Drosten, che ha ricevuto un’ampia risposta da parte dei media, che tuttavia non ha avuto conseguenze). […]
Lettera di dimissioni dal’Accademia Leopoldina del Prof. Aigner
È stato con il più grande stupore e con la più profonda preoccupazione, ebbene sì, con il più grande sconcerto, che ho preso atto della “7a dichiarazione ad hoc” dell’Accademia Nazionale delle Scienze Leopoldina dell’8 dicembre 2020.
A mio parere, questo articolo non è degno di una scienza onesta e critica, orientata al servizio e al benessere dell’uomo.
Non ho alcuna competenza medica. In quanto scienziato impegnato in nient’altro che la pura verità, tuttavia, mi prendo la libertà di parlare. Mi sento molto allarmato da diversi punti:
- Il 27 novembre 2020 un gruppo di 22 esperti riconosciuti a livello internazionale ha presentato il seguente rapporto sul test PCR, perno della “pandemia”, per la rivista Eurosurveillance: https://cormandrostenreview.com/report/?fbclid=IwAR2CQxPzDZJmH52mwsQj9aer6AZt5 c6Fo_YWjHQdBtB6PxVa1jGzdSo7ApI)
“La peer review esterna del test RT-PCR per rilevare il SARS-CoV-2 rivela 10 essenziali difetti scientifici a livello molecolare e metodologico: conseguenze sui risultati falsi positivi”. Citazione: “Questo saggio mette fortemente in dubbio la validità scientifica del test”. Anche la seria osservazione: “Gravi conflitti di interesse degli autori non sono menzionati.”
2. Il test PCR è la base per giustificare la dichiarazione di “pandemia”, e il Robert Koch Institute, la politica e i media riportano quotidianamente risultati positivi dei test come cosiddette “nuove infezioni”. Secondo i 22 esperti indipendenti, il test contiene “diverse inadeguatezze, errori e falle scientifiche”. Si afferma chiaramente: “il test (è) inadatto come strumento diagnostico specifico per identificare il virus SARS-CoV-2 e fare inferenze sulla presenza di un’infezione”.
Non è ovvio che qui c’è un problema estremamente serio che dovrebbe effettivamente scuotere l’intera “pandemia”? Per me è incomprensibile il motivo per cui né la Leopoldina né altre Accademie accolgono questo rapporto fondato, e non chiedono o non avviano un ulteriore chiarimento, approfondito e scientificamente chiaro.
3. Sulla base di questa “pandemia”, giustificata da un test quantomeno molto discutibile, si avvia ora una campagna di vaccinazione mondiale su una scala senza precedenti; e questo con vaccini che non sono mai stati testati, e sono stati sviluppati a una velocità senza precedenti.
Alla luce dei primi gravi effetti collaterali segnalati e delle avvertenze di noti esperti, diventa chiaro che i vaccini completamente nuovi a RNA non sono stati adeguatamente testati, soprattutto per quanto riguarda gli effetti a lungo termine. Perché le accademie tacciono su tali questioni esistenziali?
4. Gli aspetti problematici della dichiarazione Leopoldina sono persino nominati dal “Welt” in un’analisi devastante (https://www.welt.de/kultur/plus222264910/Angela-Merkel-und-das-Leopoldina- Desaster.html).
Citazione: “Il danno fatto dai funzionari scientifici è immenso”.
5. Per inciso, esistono attualmente diverse dichiarazioni di medici diametralmente opposte al giornale della Leopoldina. Per esempio. il presidente del consiglio di amministrazione dell’Associazione nazionale dei medici delle assicurazioni sanitarie, Prof. Gassen, ha affermato che l’hard lockdown ora ordinato fallirà (https://www.berliner-zeitung.de/news/kassenaerzte-chef-harter-lockdown-wird-scheitern- li.126568).
L’infettivologo Prof. Schrappe dichiara l’intera politica di lockdown completamente fallita (https://www.focus.de/gesundheit/news/matthias-schrappe-im-focus-online-interview-medizin-professor-lockdown-politik-ist-final-has-failed-das-raecht-sich-bei – vaccination_id_12780854.html).
6. Avevo sperato che l’Accademia delle Scienze e della Letteratura di Magonza, in quanto importante organizzazione sorella dell’Accademia Nazionale delle Scienze, avrebbe commentato criticamente la dichiarazione della Leopoldina. Purtroppo questo non è ancora avvenuto. Le accademie non sono custodi della scienza pura e anche della libertà della scienza?
Le venerabili accademie non si sentono particolarmente sotto sfida in un panorama scientifico sempre più influenzato da finanziamenti di terze parti e dalla massiccia influenza di potenti interessi delle lobby (ad esempio l’industria farmaceutica)? È davvero compito di un’Accademia come la Leopoldina alimentare le tattiche allarmistiche dei media e della politica?
7. Dov’è il discorso ampio che apprezzi in modo equilibrato le affermazioni a volte molto contraddittorie di scienziati e medici di varie discipline, avvocati, psicologi, sociologi, economisti e filosofi?
Perché non c’è reazione da parte delle accademie quando, in questi mesi, voci di esperti riconosciuti (spesso di livello internazionale) che articolano una valutazione che si discosta dalla narrazione standard, a volte contraddicendola diametralmente, viene ignorata, emarginata, addirittura diffamata, censurata e cancellata sui social media?
Perché non una reazione delle accademie quando il diritto costituzionale alla libertà della scienza e alla libertà di espressione, così come altri diritti fondamentali, vengono calpestati? La Germania non ha imparato nulla dalla storia?
Dopo che i governi, nell’imporre un altro “hard lockdown”, si giustificano in riferimento a questo per me fatale documento dell’Accademia Nazionale delle Scienze, e sulla base dei punti sopra elencati, ho deciso dopo attenta considerazione di compiere un passo sicuramente insolito, come espressione della mia protesta personale, presentando le mie dimissioni dall’Accademia delle Scienze di Magonza.
Non riesco a conciliarmi con la mia coscienza, che è parte integrante della mia concezione della scienza. Voglio servire una scienza che si basa sull’onestà basata sui fatti, sulla trasparenza equilibrata e su una completa umanità.
Distinti saluti
Prof. Dr. Thomas Aigner,
Department of Geosciences,
University of Tuebingen,
Sigwartstrasse 10,
D-72076 Tuebingen Germany
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