DA MALTHUS AL GREEN NEW DEAL DI DAVOS. UNA FOLLIA CHE DURA DA TROPPO TEMPO.



La premessa è d’obbligo, visto che è più di un anno che scriviamo articoli sul Grande Reset tanto voluto dall’elitè finanziaria di Davos.
E’ in corso ormai da tempo una campagna pressante, sostenuta da papa Francesco e guidata da Greta Thunberg, che si è diffusa in Europa e in America sotto la guida di Al Gore e George Soros che sta finanziando il movimento Sunrise, per combattere il riscaldamento globale.

Questa passione espressa per salvare il pianeta dall’umanità, è autentica?Questi oligarchi e miliardari si preoccupano davvero così tanto da sostenere un benevolo Green New Deal con il supporto dei Media, o c’è qualcosa di più oscuro in gioco?
Ma soprattutto, come si sposa questa strategia con la Pandemia “imposta” in tutto il Mondo ?
Come suggerisce il nome, il Green New Deal è una vasta agenda politica che prende il nome dal New Deal originale del 1932 emanato sotto la guida del presidente Franklin Roosevelt. Il New Deal era originariamente un programma per la riforma delle banche e la costruzione di infrastrutture di massa al fine di guarire l’America dalle profonde ferite causate da 4 anni di Grande Depressione. Mentre il Green New Deal del 2019, anticamera del Grande Reset, propone di rivedere drasticamente le regole della finanza e della pianificazione delle infrastrutture. Le sue somiglianze con l’originale finiscono qui.

Come i Presidenti Putin e Trump hanno entrambi sottolineato in diversi momenti, non è mai stato dimostrato che la CO2 prodotta dall’uomo guida le variazioni climatiche, ma è anche emerso che dal 1998, la tendenza al riscaldamento globale ha avuto un forte arresto fin dal 1977.

Questo fatto riflette l’imbarazzante realtà che la CO2 tende a seguire le variazioni climatiche piuttosto che a precederle. Quindi, come hanno potuto così tanti rispettabili scienziati, giornali e politici aver ipotizzato un errore così grande, da proporre una revisione dell’intera società globale sfruttando anche, in quest’ultimo anno, la paura sconsiderata verso un Virus invisibile che ad oggi non è mai stato isolato?
Com’è possibile che ci sia tanta pressione per trasformare il nostro intero mondo, con la scusa del riscaldamento globale e la pandemia in atto?
La risposta la troviamo nella rinascita malthusiana di fine anni ’60.
Già vent’anni prima il presidente della Eugenics Society e fondatore dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura con lo scopo di promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni ) Julian Huxley scrisse nel 1946:

“Sarà richiesta l’unificazione politica in una sorta di governo mondiale, anche se qualsiasi politica eugenetica radicale sarà per molti anni politicamente e psicologicamente impossibile, sarà importante per l’UNESCO fare in modo che il problema eugenetico, venga esaminato con la massima cura e che l’opinione pubblica sia informata delle questioni in gioco in modo che quanto ora è impensabile, possa almeno diventare pensabile “.

Nel 1968 fu costituita un’organizzazione nota come Club of Rome con membri che andavano da ideologi selezionati della comunità politica, economica e scientifica che concordavano sul fatto che la migliore forma di governo della società fosse una dittatura scientifica.

Uno dei suoi fondatori ha scritto: “Nella ricerca di un nuovo nemico che ci unisca, abbiamo avuto l’idea che l’inquinamento, la minaccia del riscaldamento globale, la scarsità d’acqua, la carestia e simili si sarebbero adattati allo scopo. Tutti questi pericoli sono causati dall’ intervento dell’uomo, ed è solo attraverso atteggiamenti e comportamenti modificati che possono essere superati.Il vero nemico, quindi, è l’umanità stessa “.  Oggi il nuovo nemico/opportunità, sopraggiunto in corso d’opera, è un Virus Cinese che si affianca al problema climatico.Questi membri del “Club di Roma” si sono soprannominati “neo-malthusiani” riferendosi all’ideologia resa popolare da Thomas Malthus che nel Saggio scritto nel 1799 scrisse, che la popolazione umana cresce geometricamente mentre la produzione alimentare cresce aritmeticamente portando invariabilmente a un punto di crisi di sovrappopolazione.



Malthus ha sostenuto freddamente l’eliminazione del “non idoneo che deve far posto a chi è più in forma”. Magari sostituendo le persone con più di 65 anni, con persone provenienti da Paesi poveri e quindi adattabili ad ogni condizione di vita, come suggerisce Soros, sponsor ufficiale dell’immigrazione incontrollata. Ma Malthus arrivò addirittura al punto di proporre che anche i bambini dovessero morire:

“Tutti i bambini che nascono al di là di ciò che sarebbe richiesto per mantenere la popolazione a un livello desiderato devono necessariamente morire, a meno che non venga fatto spazio per loro, dalla morte di persone adulte … quindi dovremmo facilitare, invece di sforzarci scioccamente e invano, di impedire le operazioni della natura nel produrre questa mortalità “ Ovviamente i neo-malthusiani seguendo queste teorie hanno immaginato una realtà di risorse limitate fisse, che devono essere gestite solo da un’élite tecnocratica che sceglie chi ottiene queste risorse sempre decrescenti, mantenendo un “equilibrio matematico” di sostenibilità .


Fortunatamente per l’umanità, lo spirito creativo dell’essere umano ha fin’ora travolto, o almeno in parte ci è riuscito, questa realtà aberrante superando guerre, crisi e controllo totale delle masse. E’ sempre infatti esistita una sacca di resistenza a testimoniare l’unicità dell’essere umano, la sua origine divina e quindi la sua innata capacità di co creare la realtà, nel bene ma anche purtroppo nel male.Persone che non hanno accantonato il loro libero arbitrio. Il tempo di questi Illuminati benpensanti, come li definì Giulio Tremonti, è giunto ormai a termine e conoscere il loro modo di pensare e i loro ideali corrotti, è il primo passo per accettare ciò che molti si rifiutano di capire, aumentando la consapevolezza collettiva di chi ancora non riesce a fare il piccolo/grande salto evolutivo, verso una realtà che oggi non si può e non si deve più ignorare.

AFORISMA DELLA SETTIMANA

 “Conoscere per comunicare, comunicare per condividere, condividere per conoscere sempre di più…”

Luca La Bella

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