Riflessioni Sulla Manifestazione Di Roma

Ho letto molti commenti a margine della manifestazione del 20 scorso al Circo Massimo.

Alcuni di sconcerto.

Altri di censura.

Molti altri di entusiastica partecipazione.

Soffermo la mia attenzione sui primi, in alcuni dei quali si è contestata la mia presenza, per chiarire subito che essa, salvo occasioni di eclatante politicizzazione da me puntualmente disertate, risiede in una forma di rispetto per la Gente priva di voce; per la Gente esigente una speranza; per la Gente bisognosa di spiccioli di solidarietà.

Quanto alle critiche, per onestà intellettuale sono obbligata ad accoglierle: con gli Organizzatori s’era convenuta una accurata selezione dei Relatori, ma la situazione gli è sfuggita di mano sicché, quando ci si è resi conto che il palco era arrembato anche da un pò di Soggetti di dubbia solvibilità, Molti di noi ed io per prima abbiamo potuto solo prendere le distanze.

Non era, infatti, difficile prevedere il deterioramento della intera manifestazione, tradottasi nella improbabile passerella di Personaggi peraltro neppure invitati.

Resta il fatto che c’era un numero di persone ben distante da quello calcolato dai Media di Regime.

Resta il fatto che il risveglio è una realtà ormai insopprimibile.

Resta il fatto che, al di là delle indebite presenze, il Circo Massimo era permeato da una insopprimibile spinta a riprendersi la vita; da una irrinunciabile e rigorosa quanto composta e responsabile protesta; da una consapevole rivendicazione dei propri diritti e delle proprie libertà; da un clima che definire unitario e patriottico sarebbe eufemistico.



Non è un caso che non si siano registrati episodi di intolleranza!

Si può, allora, sorridere anche della circostanza che i non Invitati reclamino la paternità dell’iniziativa, assumendosene i meriti.

Il che mi riporta al colloquio divertente di un’ape che, guardando una mosca ronzare sulle corna di un bue impegnato nell’azione di dissodare, le chiedesse: “che fai, lì?” 

E la mosca, tragicamente inconsapevole del suo insignificante destino, rispondesse “ariamo”.

Intelligenti pauca…..