Lunedì nero di Evergrande il cui titolo crolla nella imminenza di affrontare nuovi default. Questa notte, fuso orario italiano, c’era la scadenza per una proroga di 82,5 milioni di dollari in interessi su due pacchetti di obbligazioni offshore non pagati.
Il colosso cinese ha un debito di almeno 305 miliardi di dollari, ed è la società più indebitata al Mondo nel settore, perciò le azione sono tornate ai livelli più bassi come negli anni della crisi subprime Lehmann Brothers, dopo che i manager avevano annunciato che Evergrande non è in grado di assolvere ai propri obblighi. Da questa notte il titolo sta precipitando e il riverbero sarà dirompente e globale.
La domanda a cui non c’è risposta è nella motivazione del crollo azionario: come realizzare un piano di ristrutturazione con i creditori “offshore” di Evergrande, quindi a chi scaricare il buco sulle realtà controllate da Vanguard e Black Rock? Questo debito off shore non onorabile é dirompente perché uccidendo uno qualsiasi dei soggetti di Vanguard e BlackRock ne uccidi ad effetto domino tanti altri fini, ad un riverbero stimato dagli esperti da un complessivo minimo di 30 a uno massimo di 60 trilioni di debiti in dollari ( 1 trilione equivale a 1000 miliardi) non onorabili.
il prezzo delle azioni di Evergrande è sceso del 10,2% subito, intorno alle tre di notte ore italiana, dopo l’annuncio di non poter onorare 82,5 milioni di dollari di interessi su due pacchetti di obbligazioni “offshore” e due altri pacchetti per il prossimo anno.
Evergrande avrebbe dovuto pagare questi importi il 6 novembre, ma i termini dell’obbligazione prevedevano un’estensione massima di 30 giorni di calendario dalla data di pagamento prima che la società fosse considerata ufficialmente non solvibile a riscontro dell’inadempienza. I 30 giorni sono trascorsi e il fondo immobiliare più grande al Mondo, creato con la protezione di Vanguard e di converso BlackRock, ha fatto crack!
Dovete sapere che il debito “offshore” di Evergrande è miliardario, perché da tempo la compagnia immobiliare ha superato i 19 miliardi di dollari di debiti off shore, ma esso è un importo relativamente piccolo rispetto al debito totale del gruppo di oltre 300 miliardi di dollari, anche se secondo le autorità cinesi, solo un terzo di tale importo è debito finanziario, cioè garantito da derivati che molto probabilmente sono spazzatura.
Dopo alcune settimane di calma costante in cui i fake media mainstream avevano più volte fatto spallucce sulle inadempienze multimilionarie di un colosso enormemente indebitato con il Sistema Globale, l’allerta Evergrande è scoppiato come la sirena del Titanic quando già la nave si spezzava e per metà si inabissava. La sirena ha suonato quando la società ha esternato la possibilità di mancato pagamento della garanzia collaterale al debito (asset bank security) da 260 milioni di dollari. La crisi è quindi del Sistema finanziario globale e sarà ad effetto domino, come una valanga che piano piano si ingrossa e diventa più distruttiva. Tutto ciò significa che il Sistema globale a moneta fiat e vigilanza di Banche centrali Rothschild, dà una prova plastica di non potersi più reggere perché masse di crediti sono state elargite senza concrete garanzie, e tutto ciò che ne conseguirà a breve sarà la fine di un Mondo.
Il gruppo cinese ha praticamente affermato di essere stato citato in giudizio a fronte dei suddetti pagamenti perché in origine non vi era “nessuna garanzia” nel senso di disporre di fondi sufficienti per soddisfare i propri obblighi finanziari a fronte di una crisi di liquidità che nemmeno il Partito comunista di Pechino è in grado di risolvere, essendo le pendenze non solo del comparto privato espresse concretamente in dollari, ma per motivi macroeconomici internazionali. A sua volta Pechino è inadempiente nei confronti degli USA per acquisti complessivi di oltre 200 miliardi di dollari in merce, non effettuati. A Pechino c’era evidentemente un anno fa chi aveva pensato che si potesse dare la paga a Trump in coronavirus, mascherine forzate e voti postali comparsi dal nulla (come il Pil cinese), ma a quanto sembra il pagamento è stato rifiutato nonostante la presidenza apparente di Biden.
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Anche se Evergrande ha annunciato la ristrutturazione del debito senza fare patemi e la People’s Bank of China (Banca centrale della Cina) unitamente alle autorità di regolamentazione bancaria dei mercati azionari hanno inviato un messaggio di calma, il tutto è assolutamente vuoto nel senso di garantire il rischio di trasmissione dalla crisi Evergrande prima a società del settore, e poi a quelle attigue:
che de profundis è stato cantato stanotte agli sfigati dell’Elite di Davos e al loro Nuovo Ordine Mondiale…
Per questo motivo ora si comprende la fuoriuscita improvvisamente avvenuta nella giornata di sabato scorso di oltre 200 miliardi dal mercato Bitcoin, evidentemente necessari a fare fronte in borsa al rischio di crollo verticale di Wall Street oggi. Qui la Cabala è attesa al varco, da investitori liberi e dall’occhio lungo, i quali shortando facilmente, cioè speculando a breve sulla pelle dei colossi della globalizzazione, creeranno il miglior contesto per scannare la Bestia padrona del Sistema finanziario, che stupida come è, non ha ancora sventolato la bandiera bianca e perciò si farà più male come in una Legge di contrappasso da Inferno dantesco.
Niente può fermare quello che deve succedere e tutto ciò a me sembra proprio una vendetta di Dio che sta calando inesorabile sopra Babilonia per il fine di giustiziare in primis gli usurai, gli speculatori ingiusti e tutti gli esseri che si sono dimostrati caini verso gli esseri umani.