Lieto di accogliere nella mia rubrica questa riflessione del collega collaboratore di Gospa News. In copertina un particolare dell’immagine di copertina del settimanale tedesco Stern, una rivista molto popolare in Germania
di Carlo Domenico Cristofori
Macché doni sotto l’albero, nel Natale 2021 per la Santa Sede i regali più belli ai bambini sono i vaccini. Nell’imminenza della festività prediletta dai fanciulli, infatti, alcune istituzioni vaticane hanno ribadito la propria posizione PRO-VAX attraverso riflessioni pseudo-scientifiche che però propalano alcune menzogne negando seri rischi di vaccinazione per i minori, contrariamente a quanto segnalato da studi scientifici, da esperti virologi e confermato dai primi decessi negli USA (link a fondo pagina).
Pubblichiamo un estratto del testo dell’articolo diffuso da Vatican News il 22 dicembre con i link ai numerosi articoli di Gospa News che ne confutano le basi. La stessa Pfizer ha infatti affermato di non avere sufficienti dati per escludere i rischi di miocarditi nei bambini, trasformando di fatto i minori over 5 in cavie umane..
Uno dei documenti è stato rilasciato dalla Pontificia Accademia delle Scienze, pochi mesi fa finita tra le polemiche per aver accolto al suo interno una biochimica che ha sperimentato la modifica del DNA favorendo gli orientamenti del transumanesimo per l’alterazione genetica dei neonati. Non c’è da stupirsi, quindi, che oggi la Santa Sede promuova quei sieri genici a base di RNA messaggero che secondo un genetista di Colonia possono anche modificare il DNA.
L’insistenza del Vaticano sulla campagna di vaccinazione induce a ritenere che lo Scientismo stia sempre più diventando il vero faro religioso degli eredi della Chiesa di Cristo che per 2mila anni ha posto sulla roccia dell’evangelico mistero della fede e dei miracoli dei Santi le proprie fondamenta. L’ossessione vaccinale è diventata una vera pandemia all’interno della Santa Sede che dal 31 gennaio lascerà senza stipendio i suoi dipendenti che non vogliono diventare cavie di sieri genici sperimentali.
SANTA SEDE FAVOREVOLE AI VACCINI: “UN ATTO D’AMORE”
«Vaccinarsi è “un atto d’amore”. Lo aveva detto il Papa, esortando ad una campagna vaccinale seria ed egualitaria soprattutto per le popolazioni più povere, lo ribadisce ora la Santa Sede, mentre sono in corso nel mondo le campagne di inoculazione dei più piccoli. In un breve comunicato il Vaticano riafferma “la posizione favorevole” ai vaccini anti Covid. “Il Santo Padre – si legge – ha definito la vaccinazione un atto d’amore, poiché finalizzata alla protezione delle persone contro il Covid-19. Inoltre, ha recentemente ribadito l’esigenza che la comunità internazionale intensifichi maggiormente gli sforzi di cooperazione, affinché tutti abbiano accesso rapido ai vaccini, non per una questione di convenienza, ma di giustizia”» scrive Vatican News.
«Il comunicato viene diffuso oggi, ad un anno dalla divulgazione delle note sullo stesso tema della Congregazione per la Dottrina della Fede e delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali, e in occasione della pubblicazione di due documenti della Pontificia Accademia della Vita e della Commissione vaticana Covid-19, istituita e operante in seno al Dicastero per lo Sviluppo umano integrale. Entrambi i testi concentrano la loro attenzione su quella “pandemia parallela” che ha colpito duramente la già fragile categoria di bambini e adolescenti, costretti a rivedere abitudini e stili di vita, con conseguenze gravi come disagi e patologie, estremamente diversificate a seconda dell’età e delle condizioni sociali e ambientali» aggiunge il media della Santa Sede.
«Nei due testi si parla di stress, lutti familiari, abusi psicologici e sessuali durante il lockdown, regressione scolastica, problematiche relazionali e, in merito, sono illustrate proposte e soluzioni concrete per rendere meno traumatico questo passaggio, arduo anche per gli adulti. Il primo passo è un’equa distribuzione del vaccino, perché – si legge nel testo della Commissione Covid – “gli effetti nocivi del virus sui bambini possono essere completamente mitigati solo se si limita la diffusione del Covid-19. Vaccinarsi è un atto d’amore, amore per sé stessi, amore per familiari e amici, amore per tutti i popoli”»
A tal proposito la Santa Sede ricorda che “la vaccinazione dei minorenni, a partire dai 5 anni, con i vaccini mRna è stata autorizzata ampiamente, considerando l’elevato valore dei benefici rispetto ai rischi”. Quindi, afferma il documento, “preme, in questa sede, sottolineare che, date le circostanze dell’attuale diffusione della pandemia e della qualità dei vaccini autorizzati, la vaccinazione dei minori sopra i 5 anni può essere ritenuta raccomandabile, compatibilmente con un’equa distribuzione dei vaccini in tutto il mondo”. “Le controindicazioni e i possibili effetti collaterali – annota ancora la PAV – sono di rilievo decisamente inferiore rispetto ai benefici che si ottengono”.
«Non si dimentica, poi, la questione del rapporto bambini-scuola. La Commissione Covid chiede di proteggere i bambini che hanno subito un trauma durante il lockdown (“compresi abusi fisici e sessuali”) alla riapertura delle scuole. In particolare, ci sono ragazze che “potrebbero non tornare più a scuola a causa delle sfide specifiche che devono affrontare”. Gli istituti, pertanto, dovrebbero lavorare “per rispondere ai bisogni dei bambini colpiti dal trauma e per aiutare quelli che affrontano barriere all’accesso e alla partecipazione scolastica”, incita il documento.
Per questo l’Accademia della Vita chiede che la chiusura delle scuole “dovrà in futuro essere considerata solo l’ultima ratio da adottare in casi estremi e solo dopo aver sperimentato altre misure di controllo epidemico quali una diversa sistemazione dei locali, dei mezzi di trasporto e dell’organizzazione dell’intera vita scolastica e dei suoi orari”».
«Nella riflessione dei due documenti non si dimentica la delicata questione dei bambini rimasti orfani di genitori deceduti a causa del Covid, considerando la stima che, “entro il 30 settembre 2021, più di 5 milioni di bambini abbiano perso un genitore, un nonno o un tutore secondario, a causa del Covid-19”. Per questi minori si chiede di “rafforzare i sistemi che promuovono la cura dei bambini all’interno della famiglia”» si legge ancora nell’articolo di Vatican News.
DIPENDENTI NO VAX DEL VATICANO PRESTO SENZA STIPENDIO
Sta suscitando polemiche ancor più aspre la decisione del Vaticano di togliere lo stipendio a tutti i dipendenti No Vax. Nicola Porro ha ripreso la notizia nel suo Blog con il titolo capzioso “Vade retro Satana: il Papa toglie lo stipendio alle famiglie no vax”.
«Ieri, proprio alla vigilia del Natale in cui dovremmo essere tutti più buoni, il Vaticano ha emesso le nuove direttive per arginare la pandemia da coronavirus. Misure ferree, firmate dal segretario di Stato cardinal Pietro Parolin, e che mettono nel mirino chi non si è ancora immunizzato. I dipendenti no vax della Santa Sede, oltre a non potersi presentare al lavoro, vedranno togliersi dal Papa anche lo stipendio. Alla faccia della misericordia divina» si legge nell’articolo che riporta nel dettaglio le nuove misure di contenimento della pandemia.
“Considerati il perdurare e l’aggravarsi dell’attuale situazione di emergenza sanitaria”, ha detto ieri Parolin, il Vaticano ha disposto l’obbligo di green pass “a tutto il personale (Superiori, Officiali e Ausiliari) dei Dicasteri, Organismi ed Uffici che compongono la Curia Romana e delle Istituzioni Collegate con la Santa Sede, e si estende ai collaboratori esterni e a coloro che a qualsiasi ulteriore titolo svolgano attività presso i medesimi Enti, al personale delle ditte esterne e a tutti i visitatori ed utenti”. Tradotto: o hai il green pass o non varchi le mura leonine.
«Che poi Sua Santità richiede il super green pass, quindi quello da vaccinazione o guarigione. Niente tampone. E per chi lavora a contatto col pubblico, dal 31 gennaio dovrà addirittura avere oltre la prima e la seconda dose anche il booster, altrimenti nisba: a loro “sarà riconosciuta unicamente la documentazione comprovante l’adempimento vaccinale della somministrazione della dose di richiamo successiva al ciclo primario”» aggiunge il blog di Nicola Porro.
“Il personale sprovvisto di valido green pass comprovante, esclusivamente, lo stato di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2 o la guarigione dal virus SARS- CoV-2 non potrà accedere al posto di lavoro e dovrà essere considerato assente ingiustificato, con la conseguente sospensione della retribuzione per la durata dell’assenza, fatte salve le ritenute previdenziali ed assistenziali, nonché l’assegno al nucleo familiare. Il protrarsi immotivato dell’assenza dal posto di lavoro avrà le conseguenze previste dal Regolamento Generale della Curia Romana”.
Carlo Domenico Cristofori
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MAIN SOURCES
GOSPA NEWS – WUHAN.GATES REPORTAGE
GOSPA NEWS – INCHIESTE CORONA VIRUS
VATICAN NEWS – La Santa Sede ribadisce la posizione favorevole ai vaccini: “Un atto d’amore”