di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
La campagna mondiale di vaccinazione con Comirnaty potrebbe essere soprannominata “La Grande Bouffe”. La Grande Abbuffata è il leggendario film film italo-francese del 1973 diretto da Marco Ferreri con un cast di stelle: Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Philippe Noiret e Andréa Ferréol. Il film è incentrato su un gruppo di amici che hanno intenzione di mangiare fino alla morte. Fa satira sul consumismo e sulla decadenza della borghesia ed è stato quindi controverso al momento della sua uscita pur diventando poi Cult.
L’allegoria appare perfetta per descrivere quanto sta facendo la multinazionale farmaceutica americana Pfizer(con l’aiuto dei partner Biontech e GSK, la Big Pharma arricchitasi in Italia grazie all’accordo Renzi-Obam-Gates-Arabia) a vantaggio del suo CEO Albert Bourla, degli altri amministratori e degli azionisti che lucrano sui guadagni relativi al siero genico sperimentale antiCovid, imposto ai governi a colpi di lobbying internazionali da milioni di dollari.
A differenza del film in questo caso il rischio di morte non è per chi si sta abbuffando di ricavi già stimati oltre i 33 miliardi di dollari, ma di coloro che ogni giorno vengono colpiti da reazioni avverse anche fatali tra i quali ci sono anche i bambini dopo la recente autorizzazione dell’uso di emergenza di Comirnaty dai 5 anni in su.
Un’approvazione avvenuta in mezzo ad uno scandalo negli USA (per un medico del comitato di valutazione CDC finanziato da GSK, partner di Pfizer) e tra le polemiche in Italia per l’occultamento dei rischi miocarditi.
Tra coloro che in maniera differente avranno ricavi dalla vendita dei vaccini ci sono ex amministratori di Goldman Sachs (la banca newyorkese è stata tra i grandi investitori nella Big Pharma ancor prima della pandemia e ha avuto ai vertici sia Mario Draghi che Mario Monti), Facebook e gli attuali manager di Coca-Cola, Adobe e Reuters che in alcuni casi sono consulenti del World Economic Forum di Klaus Schwab o della Bill & Melinda Gates Foundation.
Nel leggere la composizione del Consiglio di Amministrazione della Pfizer emergono sconcertanti e vergognosi conflitti d’interessi e risulta molto più chiaro perché sia i media di mainstream, tra cui l’agenzia Reuters è tra le più potenti nel mondo, che i social controllati da Mark Zucherberg (FB alias Meta, Instagram e WhatsApp), hanno posizioni ossessivamente PRO-VAX. Senza dimenticare che la già citata GSK, partner di Pfizer, è amministrata dal CEO Emma Walmsley, direttrice di Microsoft Corporation a riprova dei grandi investimenti fatti da Gates nella GlaxoSmithKline.
Prima di vedere nel dettaglio l’eccellente curriculum di questi boss internazionali dell’economia rammentiamo che Pfizer negli USA è stata capace di finanziare persino alcuni procuratori generali e la Western Conference che riunisce la maggior parte di quelli americani.
Mentre il tycoon di Facebook si è distinto per aver contribuito in modo determinante alla promozione della principale arma di terrorismo psicologico mondiale: i tamponi molecolari RT-PCR che sebbene ritenuti inaffidabili continuano ad essere utilizzati negli Usa come in Italia (ma li stanno eliminando in altri paesi come vedremo nella prossima inchiesta).
A svelarlo questo dettaglio è stato il dottor David E. Martin autore di un colossale dossier su Anthony Fauci, consulente per l’emergenza Covid-19 della Casa Bianca, e i suoi “apprendisti stregoni”, così chimati dal virologo Luc Montagnier in quanto accusati di aver creato il SARS-Cov-2 in laboratorio in un affare tra Cina e USA (Comunisti della Gang di Shangai e Democratici della triade Clinton-Obama-Biden, come dimostrato da Gospa News).
«Costringendo il pubblico a fare affidamento sul COVID Tracking Project – finanziato dalla Bloomberg, Zuckerberg and Gates Foundation e presentato da un media (The Atlantic) e non da un’agenzia di sanità pubblica – il Dr. Fauci ha utilizzato la tecnologia di test fraudolenta (RT-PCR) per confondere i “casi COVID” con i test PCR positivi nei viviinsistendo sul fatto che le morti per COVID siano contate solo in base ai sintomi. Ciò ha perpetuato una domanda di mercato per il suo programma di vaccino desiderato che è stato recitato da lui e dai suoi partiti cospiratori in tutto il mondo fino al presente. Non sorprende che ciò sia stato reso necessario dall’apparente calo dei casi che costituivano i criteri del dottor Fauci e di altri per privare i cittadini dei loro diritti del primo emendamento» ha scritto nella sua ricerca-denuncia Martin.
Fatta questa doverosa premessa vediamo gli attori principali di questa Grande Abbuffata sulla giostra della Morte, purtroppo anche di due bambine under 12 come già emerso dalle segnalazioni al sistema americano di farmacovigilanza VAERS. I curriculum li abbiamo presi direttamente dal sito ufficiale di Pfizer che ovviamente si fa vanto dell’esperienza e del potere mondiale dei suoi amministratori/direttori.
JAMES QUINCEY – 56 anni – COCA COLA – Direttore Pfizer dal 2020
Presidente e amministratore delegato di The Coca-Cola Company, la più grande azienda mondiale di bevande analcoliche. È stato nominato Presidente del Consiglio nel 2019. Prima della sua nomina a CEO nel 2017, ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali presso The Coca-Cola Company, tra cui Presidente e Chief Operating Officer, Presidente del Gruppo Europa, Presidente dell’Europa nord-occidentale e dei Paesi nordici business unit e Presidente della divisione Messico.
Prima di entrare in The Coca-Cola Company, Quincey è stato partner nella consulenza strategica presso The Kalchas Group, uno spin off di Bain & Company e McKinsey. Direttore della Coca Cola Company. Direttore dell’US-Cina Business Council e Catalyst. Direttore Pfizer dal 2020 e membro del Comitato per la Remunerazione.
JAMES C. SMITH – 62 anni – REUTERS – WORLD ECONOMIC FORUM
Presidente della Thomson Reuters Foundation, un ente di beneficenza con sede a Londra supportato dal fornitore globale di notizie e informazioni. Presidente, amministratore delegato e direttore di Thomson Reuters Corporation, un fornitore di informazioni intelligenti per aziende e professionisti, dal 2012 fino al suo pensionamento nel 2020. Ha anche ricoperto il ruolo di amministratore delegato da settembre 2011 a dicembre 2011 e amministratore delegato di Thomson Reuters Professional Division, dal 2008 al 2011. Prima dell’acquisizione di Reuters Group PLC da parte di The Thomson Corporation (Thomson) nel 2008, ha ricoperto il ruolo di Chief Operating Officer di Thomson e di Presidente e Amministratore delegato di Academic and Reference Group di Thomson Learning.
Membro dell’International Business Council del World Economic Forum, degli International Advisory Boards of British American Business e dell’Atlantic Council. Direttore di Refinitiv, un fornitore globale privato di dati e infrastrutture dei mercati finanziari fino alla sua acquisizione da parte del London Stock Exchange Group nel 2021. Direttore di Pfizer dal 2014, presidente del Compensation Committee e membro del Audit Committee.
Non è il solo della Reuters ad avere un ruolo importante in una Big Pharma. Come scoperto da Gospa News, Manvinder Singh Banga, un intrapredente 64enne, è nel direttivo della già citata GlaxoSmithKline plc che ha società del gruppo quotate in Borsa nella penisola indiana operative in vari settori (GSK Pharmaceuticals Ltd. a Mumbai, GSK Consumer Healthcare Ltd. a Gurgaon, e GSK Pakistan Ltd. a Karachi).
GSK è partner maggioritario (68%) di Pfizer (32%) nella Joint Venture Consumer HealthCare costituita nell’agosto 2019, 4 mesi prima della scoperta ufficiale della pandemia. Mentre Banga, dal 2009, è anche indipendent director della Thomson Reuters.
SUZANNE NORA JOHNSON – 63 anni – GOLDMAN SACHS
Vicepresidente in pensione di Goldman Sachs Group, Inc. (Goldman Sachs), dal 2007. Durante i suoi 21 anni di permanenza in Goldman Sachs, ha ricoperto vari ruoli dirigenziali, tra cui presidente del Global Markets Institute, responsabile della ricerca globale e capo di Assistenza sanitaria globale. Direttore di Intuit Inc. e copresidente di Visa Inc., Consiglio di fondazione di The Brookings Institution; Co-presidente del Board of Trustees della Carnegie Institution di Washington e co-presidente dell’Investment Committee del Board of Trustees della University of Southern California. Direttore di American International Group, Inc. dal 2008 al 2020. Direttore di Pfizer dal 2007, presidente del comitato di audit e membro del comitato di regolamentazione e conformità.
Ma come abbiamo scritto nel precedente articolo sulla Goldman Sachs la signora Nora Johnson è anche membro del Global Agenda Council for the Future of Financial and Monetary Systems per il World Economic Forum e pure del comitato consultivo dell’Iniziativa sulla sicurezza finanziaria presso l’Aspen Institute. (continua a leggere…)