di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza con la quale il Tar Lazio aveva annullato la circolare sulle terapie domiciliari Covid.
Il decreto monocratico con cui il presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, ha sospeso la sentenza è temporaneo: la decisione del Tar, che accoglieva il ricorso del Comitato per le cure domiciliari, verrà discussa il prossimo 3 febbraio in una camera di consiglio per la trattazione collegiale. Ciò è stato innescato dal successivo “appello” presentato dall’Avvocatura di Stato per contro del Ministero della Salute.
Lo scontro in difesa di Vigile Attesa e Paracetamolo sostenuto dal governo e delle autorità sanitarie che lo supportano non è più soltanto una battaglia legale. E’ la (il) jihad di un’accozzaglia di talebani ammaestrati da imam idolatri non della scienza farmacologica, non della medicina empirica ma dell’ostinazione più becera a rivendicare un protocollo fallimentare.
I metodi terapeutici governativi, infatti, sono già diventati bersaglio di centinaia di denunce a varie Procure della Repubblica Italiana che, prima o poi, dovranno indagare in modo approfondito nonostante la complessità e vastità della questione. Già lo sta facendo quella di Torino che nel massimo riserbo ha aperto un fascicolo sul caso di un 46enne morto dopo 72 ore proprio per essersi fidato del suggerimento ospedaliero di Paracetamolo e Vigile Attesa.
A due anni dalla pandemia anche un ragazzino di 14 anni sa che usare la Tachipirina, analgesico e antipiretico, contribuisce a nascondere quei sintomi come i dolori e la salutare febbre (prima risposta dell’organismo per uccidere virus o batteri di un’infezione) che sono fondamentali per comprendere tempestivamente se il Covid-19 si sta aggravando.
Invece il Ministero della Salute ha fatto ricorso contro la sentenza del Tar del Lazio che aveva proclamato, nel merito, la solenne vittoria del Comitato Cure Domiciliari dell’avvocato Erich Grimaldi per le libere cure domiciliari precoci, tarate su ogni singolo paziente in relazione alle sue condizioni di salute e patologie pregresse, come invocato da migliaia di medici italiani.
Il clan del ministro Roberto Speranza, laureato in Scienze politiche e pertanto completamente ignorante in materia sanitaria, ha ottenuto la sospensiva che da una parte ci spinge a presumere quale sarà purtroppo l’esito della futura discussione “di merito” davanti al Consiglio di Stato, dall’altra offre un appiglio davvero concreto a tutti quei dottori profondamente devoti al giuramento d’Ippocrate che da oggi si sentiranno un po’ più liberi di curare nel modo che ritengono migliore i – pochi – sintomatici contagiati dalla variante Omicron del virus SARS-Cov-2.
IL PROCOTOLLO VIGILE ATTESA “NON E’ VINCOLANTE”
«Nel decreto di sospensione si afferma che la circolare contiene “raccomandazioni” sulla cosiddetta “vigile attesa” e somministrazione di fans e paracetamolo durante i primi giorni della malattia per i pazienti Covid a casa, e “non prescrizioni vincolanti”» l’ordinanza sospensiva del Consiglio di Stato di fatto legittima ad applicare le terapie domiciliari preventive e curative ignorate per mesi da molti medici di base proprio in ragione del protocollo ossessivamente propagandato da autorità sanitarie e Dicastero della Salute, persino con accordi di censura sui social…
Nella sentenza il Tar del Lazio affermava che il contenuto della nota ministeriale, in cui si prevede una “vigile attesa” e la somministrazione di antinfiammatori e paracetamolo, risulterebbe “in contrasto con l’attività professionalecosì come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale”.
Per il Consiglio di Stato il documento del dicastero “contiene, spesso con testuali affermazioni, ‘raccomandazioni’ e non ‘prescrizioni’, cioè indica comportamenti che secondo la vasta letteratura scientifica sembrano rappresentare le migliori pratiche, pur con l’ammissione della continua evoluzione in atto”.
Di conseguenza “non emerge alcun vincolo circa l’esercizio del diritto-dovere del medico di scegliere in scienza e coscienza la terapia migliore, laddove i dati contenuti nella circolare sono semmai parametri di riferimento circa le esperienze in atto nei metodi terapeutici a livello anche internazionale”.
IL NODO CRUCIALE DELLE TERAPIE EFFICACI IGNORATE
Peccato che tra quei metodi terapeutici non siano stati inseriti farmaci utilizzati non solo in altre nazioni ma anche in alcune regioni italiane: come l’idrossiclorichina su cui il parlamento francese aprì un’inchiesta sospettando che fosse stata boicottata da altre case farmaceutiche e venne sperimentata con successo dalla Regione Piemonte.
Basti inoltre pensare a quando il ministro Speranza vomitò fulmini e saette contro la vitamina D3 sostenendo che non fosse minimamente efficace mentre il suo omologo britannico ne stava regalando milioni di dosi agli inglesi più fragili.
Nella sua altezzosa pervicacia questo politico credente solo nei vaccini delle Big Pharma pensò bene di non rispondere all’appello di 156 medici a supporto delle ricerche del Presidente dell’Accademia di Medicina di Torino, professor Giancarlo Isaia, che dimostrò senza ombra di dubbio la correlazione tra carenza di vitamina D e patologie gravi o letali da Covid-19.
Prima ancora aveva denigrato il cortisone, seguendo a dire il vero il copione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, non rispondendo ad un altro gruppo di 34 medici che guidati dalla neurologa Roberta Ricciardi di Pisa ne sosteneva l’efficacia se prontamente somministrato. L’Agenzia Italiana del Farmaco lo inserì tra le terapie solo alcuni mesi dopo ma riservandolo per le situazioni già aggravate, dopo le 72 ore di Vigile Attesa e Paracetamolo, quando secondo la stessa dottoressa Ricciardi sarebbe ormai troppo tardi per un’efficace azione antinfiammatoria SALVAVITA.
Tali strategie furono definite “mortifere” dal biologo Franco Trinca che elaborò un esposto penale per presunta strage di stato a causa delle terapie ignorate dalle autorità sanitarie governative che fu depositato dall’avvocato Alessandro Fusillo in varie Procure della Repubblica (Roma, Perugia, Rieti, Bergamo, Brescia e Siracusa) e poi centuplicato in altre di ogni angolo d’Italia dai loro followers.
L’UNICA ARMA: DENUNCE PENALI ALLA MAGISTRATURA
Come ormai sostengo da mesi tramite molteplici articoli ed inchieste l’unica arma per scalfire il muro di tungsteno eretto da Speranza & co. contro la buona, sana e vera medicina è la magistratura.
Soltanto le denunce penali possono scardinare le fondamenta tetragone di questa jihad che non ha nulla di scientifico al pari della fiducia scriteriata nei sieri genici sperimentali che ogni giorno dimostrano di essere sempre meno efficaci. Ma soprattutto sempre più pericolosi: come spiegato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal Comitato ASCOLTAMI dei vaccinati danneggiati.
Soltanto un magistrato potrà cercare di approfondire questi atteggiamenti talebani sulla pelle della gente comune e verificare se siano stati compiuti per mera imprudenza, negligenza, imperizia o addirittura nella consapevole e soggettiva retorica di accreditare i vaccini delle ricche multinazionali farmaceutiche, assai generose con tanti medici ai vertici della sanità nazionale e in ruoli chiave nell’emergenza Covid.
Soltanto voi lettori potrete contribuire a fare luce sulla verità segnalando casi di decessi o gravi conseguenze da Covid per “vigile attesa e paracetamolo” che saranno prontamente segnalati all’avvocato Fusillo e al dottor Trinca affinché nessun episodio, anche solo sospetto, resti privo dei dovuti accertamenti: in Italia, a Strasburgo davanti alla Corte Europea dei Diritti Umani o all’Aja davanti alla Corte Penale Internazionale qualora si ravvisino gli estremi di crimini contro l’umanità. All’email [email protected] vi risponderà sempre qualcuno.
Nutro abbastanza fede in Dio Padre Onnipotente, Gesù Cristo e Spirito Santo da avere anche altrettanta speranza in un miracolo di carità e giustizia verso i sofferenti e i parenti dei trapassati: riuscire a smascherare e portare davanti a un giudice o una Corte d’Assise chi non ha saputo – o forse voluto – curare i malati di Covid in modo tempestivo, idoneo ed efficace.
Con altre mie inchieste, in passato, sono riuscito a determinare una dozzina di arresti e successive condanne. Stavolta, con la benedizione della Gospa (Madonna a Medjugorie), potrebbero essere davvero eccellenti…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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