4a DOSE VACCINI COVID: IMMUNODEPRESSI PRIME CAVIE. UE ha già Comprato 10 Dosi per ogni Europeo

La propaganda PRO-VAX del Governo di Mario Draghi (già manager della Goldman Sachs che prima della pandemia aveva fatto enormi investimenti nella Pfizer guadagnando 7 miliardi di dollari sull’unghia…) avanza come i Carri Armati di piazza Tienanmen nella Primavera Cinese degli universitari contrari al Totalitarismo di Stato.

Con la scusa di una Dittatura Sanitaria senza più ragione di esistere, per ammissione dello stesso infettivologo Marco Bassetti che ritiene ormai i tamponi una manovra estrema, ecco tre evidenti prove di un folle piano di immunizzazione di massa, assai lucrativo per le Big Pharma, come quello progettato da Bill Gates con Barack Obama e Matteo Renzi fin dal Decreto Lorenzin per i 10 vaccini obbligatori in età scolare.

Gli immunodepressi italiani faranno da prime cavie per il Booster Bis antiCovid, ovvero la Quarta dose del siero genico ancora sperimentale che l’European Medicines Agency ritiene possa causare danni immunitari. Mentre in Israele ha registrato un colossale flop contro l’assai poco letale variante Omicron.

Il senatore umbro di Fratelli d’Italia Francesco Zaffini, alcuni giorni fa, ha incalzato la responsabile sanitaria della Commissione Europea, presieduta da Ursula Von der Leyen beccata a scambiarsi sms con la casa farmaceutica newyorkese Pfizer come farebbe con un amante ormai ufficiale, per sapere come mai l’UE ha già ordinato 4,2 miliardi di dosi (di cui la metà del Comirnaty prodotto dalla multinazionale americana con la tedesca Biontechpari a circa 10 a testa per ogni cittadino europeo. 

Nel frattempo la precisa Regione Piemonte, fino a qualche settimana fa encomiata da Gospa News perché tra i pochi enti locali a diffondere la percentuale dei tamponati positivi al Covid-19 in modo asintomatico, sempre superiori all’85 % dei nuovi casi, decide di uniformarsi alla statistiche ombrose nazionali e fa sparire questo dato dagli ultimi bollettini quotidiani.

Della persecuzione del Ministero della Salute, tramite i Carabinieri del Nas e la Federazione dell’Ordine Nazionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, contro le esenzioni da vaccino, sfociata persino in un’inchiesta per omicidio colposo nel caso della morte del biologo No Vax Franco Trinca, abbiamo invece già scritto ampiamente.

Ecco quindi il rilancio della promozione dei vaccini antiCovid con metodi più subliminali ma pur sempre efficaci come il diniego agli operatori sanitari guariti della possibilità di tornare al lavoro, come invece concesso nel Regno Unito e in Germania ad esempio.

Dal 2014 Renzi, quale premier e segretario del Partito Democratico, fece propaganda alla GlaxoSmithKline (GSK), erede della SmithKline Beecham che nel 1991 fece imporre all’allora Ministro della Sanità Francesco De Lorenzo il vaccino contro l’Epatite B con una tangente da 600 milioni di vecchie lire.

Oggi è la Pfizer, socio di minoranza nel nuovo colosso Joint Venture HealthCare Customer varato proprio con GSK nell’estate 2019, all’alba della pandemia, ad essere in pole position nelle promozioni dell’immunizzazione di Draghi, del ministro della Salute Roberto Speranza e dell’ex deputato PD per due volte nominato Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nonostante un armadio a sei ante di scheletri politico-giudiziari.

I dati aggiornati della campagna di vaccinazione denotano un drastico rallentamento in tutti gli stadi delle dosi

Ma nonostante le pressioni e pure l’obbligo di vaccino antiCovid agli over 50, definito “vergognoso, arrogante e ricattatorio dalla deputata di Forza Italia Veronica Giannone, le terze dosi non decollano, inchiodate al 60 % della popolazione. Così le autorità sanitarie passano alla Quarta per chi più che col buonsenso fa i conti con la paura…

QUARTA DOSE AGLI IMMUNODEPRESSI

«Via libera alla quarta dose di vaccino “nei soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria” non prima di 4 mesi dopo l’ultima ricevuta. E’ quanto stabilito da una circolare del ministero della Salute, che segue il parere della Cts dell’Aifa emanato il 18 febbraio» scrive Adnkronos,

Il Comitato Tecnico Scientifico dell’Agenzia del Farmaco Italiana non pare aver preso sul serio la mastodontica ricerca di due università cinesi che già nell’ottobre 2020 allertarono la comunità scientifica internazionale sul rischio di malattie autoimmuni, quali l’immunopatologia polmonare già riscontrata nell’abortito vaccino contro la SARS 1 del 2003, che potrebbero causare i sieri genici a base di Rna messaggero colpendo maggiormente proprio gli immunodepressi, pazienti che rientrano nella categoria di quelle “informazioni mancanti” sulla sicurezza del medicinale come le donne in gravidanza, su cui sono stati pubblicati altri allarmanti studi.

“Il Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, sulla base delle esigenze organizzative della campagna vaccinale, indicherà la data di effettiva attuazione della nuova indicazione”, si legge nella nota congiunta di ministero, ISS, CSS e AIFA, allegata alla circolare.

Essa prevede “ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido, è raccomandata la somministrazione di una dose di vaccino a mRNA, come richiamo (booster) di un ciclo vaccinale primario articolato su tre dosi (ciclo primario standard più dose addizionale a distanza di almeno 28 giorni dall’ultima dose), nei dosaggi allo scopo autorizzati (30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty nei soggetti di età pari o superiore a 12 anni; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax nei soggetti di età pari o superiore a 18 anni), purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dalla dose addizionale”.

Si tratta di un evidente passo verso lo sdoganamento della quarta dose per tutti, ritenuta pericolosa dal responsabile vaccini dell’EMA Marco Cavaleri, ma funzionale ad avanzare il consumo di quei 4,2 miliardi di dosi, 10 a testa per ogni europeo, di cui il senatore Francesco Zaffini (Fratelli d’Italia) ha chiesto giustificazione alla dottoressa Sandra Gallina, direttrice della Direzione Salute della Commissione Europea collegata in videoconferenza da Bruxelles lo scorso 11 gennaio durante una seduta presso il Senato della Repubblica della XII Commissione Igiene e Sanità unitamente alla XIV Politiche dell’Unione Europea.

L’UE HA GIA’ ACQUISTATO 10 DOSI PER OGNI EUROPEO

«Da titolo ufficiale risulta che l’Europa ha tra acquistato ed opzionato 4,2 miliardi di dosi, (di vaccino antiCovid – ndr) sostanzialmente circa 10 dosi a testa. Perché abbiamo previsto di acquistare 10 dosi a testa?».

E’ quanto ha dichiarato e domandato Zaffini che, a quanto ci risulta, finora non avrebbe ottenuto risposta né a questa domanda né a quella ancor più ficcante: «Tra le dosi opzionate c’è la possibilità di avere i vaccini aggiornati, dato che Pfizer ha annunciato per marzo il nuovo vaccino (si sostiene efficace anche contro la variante Omicron – ndr) o noi dobbiamo ricevere e ritirare, avendoli opzionati, 10 dosi di a testa del vecchio vaccino (già somministrato all’80 % della popolazione europea per  miliardo e 800milioni di dosi)?». (continua a leggere qui)

L’INCHIESTA PROSEGUE SU GOSPA NEWS