di Carlo Domenico Cristofori
Di bambini, purtroppo, ne moriranno tanti se la guerra in Ucraina proseguirà. E purtroppo probabilmente continuerà perché, almeno fino a questa mattina, il regime di Kiev, sostenuto e pilotato dalla NATO fin dal golpe del 2014 finanziato da George Soros e dalle ambasciate occidentali, non appariva intenzionato a cercare una tregua nonostante il paese stia per precipitare nell’abisso di una catastrofe. Dopo tre giorni di conflitto armato il bilancio sarebbe già di 198 vittime, tra cui tre minori. Il condizionale, però, è d’obbligo proprio per la vicenda che stiamo per raccontare.
Il caso del presunto morto di tenera età in un fantomatico bombardamento di un ospedale pediatrico di Kiev pare destinato a finire nella storia delle fake-news che si vanno ad aggiungere alla false-flag dell’asilo colpito nel Donbass.
Quest’ultima, per chi volesse ricordarlo, è stata la miccia della rappresaglia dell’esercito di Kiev contro i filo-russi delle Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk da cui è scaturita la reazione furente del presidente russo Vladimir Putin.
Nella mattinata di ieri, sabato 26 febbraio, il Cremlino ha accusato l’Ucraina di aver fatto fallire una possibile tregua rifiutando i negoziati. Il presidente russo Vladimir Putin aveva ordinato ieri lo stop temporaneo all’avanzata, in attesa di possibili negoziati con Kiev, ma l’operazione è ripresa dopo che la leadership ucraina ha rifiutato di negoziare, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Il presidente ucraino Vladimir Zelensky, incurante della massiva avanzata dei carri-armati verso la capital, continua a incitare gli ucraini alla resistenza invocando l’uso delle molotov “fai-da-te” contro i razzi di Mosca, ed ha twittato che sul territorio ucraino ci sono “oltre 100mila invasori, che sparano sugli edifici residenziali”.
«Guerra Ucraina-Russia, l’artiglieria russa avrebbe colpito l’ospedale ‘Okhmadyt’ di Kiev dove vengono curati i bambini malati di cancro. Lo riferisce il ‘Kyiv Independent’ su Twitter, precisando che un bambino è stato ucciso e due sono rimasti feriti. Anche due adulti hanno perso la vita» fa eco l’agenzia italiana Adnkronos.
La notizia, per i media russofobi è troppo ghiotta per essere verificata come il buon giornalismo vorrebbe: e così fa il giro del mondo finendo anche su New Zealand Herald con l’aggiunta dell’aggettivo “orrifico”.
Se però cerchiamo sul Kyiv Independent troviamo questa tremenda informazione, degna di campeggiare in alto nell’home page, in una sintetica e minuscola nota: «Il fuoco dell’artiglieria russa ha colpito l’ospedale oncologico pediatrico di Kiev Okhmadyt, uccidendo un bambino e ferendone due, insieme a due adulti, ha riferito TSN. Testimoni oculari hanno riferito che la città è sotto il fuoco di sistemi missilistici a lancio multiplo».
La “fonte” occidentale della notizia rimanda a due altri siti: uno in link e uno citato. Il primo è la Pravda-ia che finalmente fa un articolo degno della gravità del fatto, pubblicando però una foto della struttura sanitaria di repertorio (non danneggiata da razzi quindi) e citando come fonte primaria la corrispondente speciale TSN Natalia Nagorna, già nota per essere stata un’attivista dei media nella rivolta del 2014 di piazza Euromaidan: dove la manifestazione diventò golpe quando misteriosi cecchini mercenari spararono sulla gente come sui poliziotti che ad essa si opponevano.
E’ questa giornalista a diffondere l’immagine shock di un presunto bimbo morto, stranamente adagiato tra dei cartoni in una stanza moderna, pulita ed ordinata. Ha le braccia aperte a forma di croce come se fosse un martire di questa guerra assurda! Assurda soprattutto perché fortemente provocata dalla NATO e dalle corporation delle armi che stanno immaginando affari d’oro dopo gli annunci di USA e Germania delle prossime forniture di missili e sistemi di difesa all’esercito ucraino.
Più che la vittima di un bombardamento appare quella di una montatura scenografica necessaria ad accreditare la notizia infamante di Putin che fa sparare anche sugli ospedali pediatrici. Ma non appena ha ottenuto l’effetto sperato cosa accade? Ecco la rettifica su Facebook della stessa Natalia Nagorna.
«Devo scrivere un aggiornamento perché il mio post è stato distorto per qualche motivo. Due fatti che, per ragioni a me sconosciute, si sono fusi in uno solo… Prima c’è stata una sparatoria vicino a Okhmatdit.Questo è il fatto numero 1. Combattimenti per le strade! I sabotatori sono ricercati in tutta la città, quindi è necessario un duro coprifuoco. In uno di questi scontri è stata coinvolta un’ambulanza, non c’è stato alcun contatto con essa, ma poi sono stati trovati i medici e il paziente, tutti bersagli» si legge nel post della corrispondente di TSN.
«E il fatto numero 2, che per qualche ragione è stato allegato al fatto numero 1… Un’auto con civili è stata presa di mira in città. le vittime sono state portate a Okhmatdyt in ambulanza! 1 bambino è morto 1 con una lesione all’arto. Un altro con lievi ferite agli arti, 2 adulti sono rimasti feriti».
In due righe, pertanto, smentisce il bombardamento all’ospedale che lei stessa avrebbe in precedenza riferito. Ma conferma il morto. Lo stesso che sarebbe sotto al cartone per un perfetto e luminoso shooting fotografico?
Poi, da professionista ligia ai fatti più che alle opinioni, scrive: «Stiamo monitorando la situazione su #ohmatdit. Segnaliamo in # tsn. Putin brucerà all’inferno».
Ovviamente Mark Zuckerberg è troppo impegnato a decidere quando sostituire il logo di Facebook con quello di Meta in ogni angolo del suo social per far controllare da un fact-checker e censurare la clamorosa e FALSA notizia del bombardamento russo su un ospedale pediatrico.
Ma non importa: in Italia e nel resto del mondo l’hanno già trangugiata perché Putin è cattivo, spara sui bambini ed essendo stato da giovane un funzionario dei servizi segreti KGB all’epoca dei comunisti probabilmente ne mangia ancora qualcuno ogni tanto…
Ovviamente non c’è più nessuno nemmeno a Bergamo che si ricorda quando lo Zar del Cremlino mandò i medici militari dell’unità speciale chimica-batteriologica a disinfestare strutture sanitarie e residenze per anziani dal Covid-19 mentre molti dottori italiani della mutua non facevano nemmeno visita ai loro stessi pazienti malati.
Preoccupa assai, invece, la notizia che l’intelligence dell’Ucraina ha comunicato ai media il rischio di un attacco russo ad una centrale chimica per per creare un disastro ambientale.
Allarma soprattutto perché stamattina era trapelata la stessa informazione da ambienti vicini agli 007 di Mosca in riferimento al timore che proprio i Servizi Segreti Ucraini SBU, con l’aiuto di paramilitari neonazisti della Guardia Nazionale, potessero inscenare in un impianto del Donbass un attentato terroristico esplosivo false-flag per incolpare i russi.
Gospa News non ha la possibilità di fornire una copertura completa al conflitto bellico. E non vuole nemmeno farlo perché non desidera nutrire la morbosità di coloro che vogliono leggere una tragedia immane, certamente evitabile dalla NATO e dagli USA, come una partita a Risiko o un videogame militare.
Ecco perché riferiremo solo dei momenti cruciali ma soprattutto, come nel caso dell’ospedale pediatrico, dell’ipocrita falsità con cui si vuole gettare altra benzina sul fuoco dell’odio descrivendo Putin ben peggiore di qual è.
Carlo Domenico Cristofori
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