L’ULTIMO ANTICRISTO 14 – L’UOMO PIÙ FATALE DELLA STORIA

Nel 1905, Augustin Lèmann (francesizzazione di Lehmann) dava alle stampe L’ Antechrist. Nel 2014, le pregiatissime edizioni EFFEDIEFFE lo sottraevano alla polvere del tempo, ridandogli nuova vita e veste grafica, secondo la qualità e l’attenzione che caratterizza i loro tipi. Un centinaio di pagine incentrate sui tre ritratti dell’anticristo che offre la Scrittura: il libro di Daniele, l’Apocalisse e la seconda lettera di Paolo ai Tessalonicesi.

L’autore – un ebreo ashkenazita francese convertito al cattolicesimo insieme al fratello gemello, nonché abate, teologo e canonico onorarie di diverse basiliche e cattedrali – cataloga le caratteristiche dell’anticristo in cose certe, probabili, indecise e fantastiche, sempre riferendosi alla Scrittura e ai Padri della Chiesa. In questo articolo ci concentreremo perlopiù sulle certezze, inviando il lettore al libro di Lémann per ulteriori approfondimenti (QUI).

Cose certe sull’ultimo anticristo

Tra le certezze desunte dalla Scrittura si legge:

  1. L’Anticristo sarà una prova per i buoni, un castigo per gli empi e gli apostati;
  2. L’Anticristo sarà un uomo, un individuo ispirato da Satana:
  3. L’Anticristo non sarà Satana incarnato, né un demonio sotto apparenza umana, ma un membro della famiglia umana, un uomo, nient’ altro che un uomo. L’uomo del peccato. «Satana sarà il suo consigliere e il suo ispiratore invisibile: gli presterà il suo appoggio, ma non sarà l’Anticristo egli stesso»;
  4. L’Anticristo sarà seduttore per certe sue qualità personali;
  5. I principî dell’Anticristo saranno umili e poco osservati;
  6. L’Anticristo crescerà e farà conquiste: «Il regno dell’Anticristo deriverà dalla medesima sorgente che gli altri suoi predecessori, cioè dalle rovine dell’antico impero romano» [di cui la Chiesa è, secondo S. Tommaso, estensione spirituale n.d.r.];
  7. L’impero dell’Anticristo sarà universale: «Esso diventerà, o da sé medesimo o per mezzo de’ suoi luogotenenti, padrone del mondo. Si avrà allora la cattolicità dell’anticristianesimo dinanzi alla cattolicità della Chiesa»;
  8. L’Anticristo farà una guerra accanita a Dio e alla Chiesa. Tra i provvedimenti che prenderà: Proscrizione di ogni insegnamento cristiano; Lacerazione e distruzione dei Libri santi; Insegnamento obbligatorio ed universale dell’errore («cambierà i tempi e le leggi»);
  9. L’Anticristo si spaccerà per Dio e vorrà essere adorato lui solo: «Tutte le nazioni si accordarono in obbedire. Infatti è nella natura dell’errore, e si vedrà anche meglio al tempo del vero Anticristo, il curvarsi con prontezza sotto il giogo di un padrone, e non opporsi alla più detestabile delle tirannidi, a quella che esige la rinunzia della coscienza, il silenzio del vinto, il silenzio dello schiavo»;
  10. Per mezzo di prodigi diabolici l’Anticristo pretenderà dimostrare che egli è Dio. «Alcuni pensano che i miracoli, fatti dall’Anticristo con la potenza di Satana, saranno reali, veri miracoli e che trascineranno alla menzogna, cioè alla credenza della divinità dell’Anticristo. Altri stimano che tutti i miracoli dell’Anticristo saranno bugiardi, il demonio illudendo i sensi dei suoi seguaci».

Supportato dalle Scritture e corroborato da un’allocuzione di Leone XIII, Lémann arriva ad affermare che «Roma, ridivenuta pagana, sarebbe la tappa preparatoria al regno romano dell’Anticristo» e che questo sarà legato alle sette massoniche, all’interno delle quali si potrebbe, addirittura, comprendere il valore del numero 666 (cfr. pp. 91-95).

Il tempio in cui l’anticristo si farà adorare, dunque, non sarà il tempio di Gerusalemme ma la Chiesa di Roma. Circa la sua nazionalità, la sua psicologia e i caratteri propri, si tratterebbe solo di deduzioni probabili, prese in considerazione solo perché citate dai Padri.

I tre anni e mezzo e il katéchon

Due temi di rilievo per la nostra indagine – per ulteriori approfondimenti si rimanda al libro – sono la durata del suo regno di tre anni e mezzo (p. 85) e la figura del katéchon (pp. 128-129). Riprendendo il Fillon, Lèmann fa osservare che nella profezia di Daniele non si parla di tre anni e mezzo ma di «un tempo, più tempi e la metà di un tempo», che indicherebbero le tre fasi che caratterizzano il regno dell’ultimo anticristo: una corta, una lunga e un’altra, infine, cortissima, quando, cioè, sarà distrutto dal Signore.

Riguardo al katéchon, cioè a chi/cosa trattiene l’ultimo anticristo (vedi QUI), Lémann parla di barriera e di custode della barriera. La barriera all’ultimo anticristo è la fede della Chiesa mentre il custode è il Papato.

L’Anticristo non farà la sua apparizione se non quando, rigettato e messo da parte il custode dell’ostacolo, l’ostacolo stesso sarà tolto. Or qual è quest’ ostacolo, qual è la barriera? È, risponde S. Tommaso, l’unione e la sottomissione alla Chiesa Romana, sede e centro della fede cattolica. Finché la società rimarrà fedele e sottomessa all’impero spirituale romano, trasformazione dell’antico impero temporale romano, l’Anticristo non potrà comparire. Questa è la barriera, questo e l’ostacolo. Ma, per benefizio di Dio, accanto a questo ostacolo, v’è un custode, incaricato di vegliare, incaricato di custodirlo; e questo custode è il Papa, Vicario di Gesù Cristo. Finché il custode sarà riconosciuto, rispettato, ubbidito, l’ostacolo sussisterà, la società rimarrà fedele all’impero spirituale romano e alla fede cattolica. Ma se questo custode, il Papa, viene ad essere disconosciuto, messo da parte, rigettato, con lui sparirà anche l’ostacolo e l’Anticristo sarà libero di comparire: «Qui tenet, scilicet, romanum imperium, teneat illud donec ipsum fiat de medio. Quia medium est dum universis circumquaque imperat, quibus ab ipso recedentibus, de medio anferetur, et tunc ille iniquus opportuno sibi tempore revelabitur».