Testimonianza agghiacciante sul genocidio degli Ospedali Italiani durante la psico pandemia.

Riceviamo questa testimonianza da parte di un nostro lettore, che era in cura nel marzo 2020 nel reparto di oncologia di un noto Ospedale nel Nord Italia, all’inizio di questa follia. Un racconto agghiacciante che conferma tutto quello che ormai sta trapelando da più di due anni, sulla gestione “pandemica” da parte del comparto sanitario italiano. Da questo intenso racconto emergono due verità, una è che per fortuna ci sono stati molti medici coraggiosi che hanno ignorato i protocolli criminali sponsorizzati dall’OMS e divulgati dal Ministero della Salute, se così lo vogliamo chiamare. Purtroppo dall’altra parte emerge invece un altro quadro criminale, fatto di complicità e accondiscendenza alle direttive di sistema che hanno causato i veri morti, vittime di azioni pseudo terapeutiche letali. Speriamo tutti, anzi ne siamo certi, che prima o poi i criminali che hanno emanato queste scellerate direttive, e i loro complici all’interno dei presidi sanitari, per fortuna non tutti, possano pagare per il genocidio attuato.

Per ovvie ragioni non possiamo divulgare il nome di questo coraggioso paziente ne il nome dell’Ospedale presso cui era in cura.

“Quando ero blindato in ospedale a fare la chemio nel marzo 2020, ho visto e sentito cose incredibili su cui potrei scrivere un libro. I sei piani sotto il mio (settimo della torre medicine) li avevano convertiti in reparti covid in cui prestavano servizio anche i medici del mio disgraziato reparto di oncoematologia. Quindi quando poi salivano da me, i miei compagni di sventura parlavano fra loro e spiegavano anche a noi cosa succedeva di sotto. Passata la sorpresa iniziale dei primi giorni, avevano capito come funzionava e se ne sono fregati dei protocolli criminali di Speranza curando il covid (chiamiamo pure l’ influenza così) a modo loro. Hanno guarito tutti i ricoverati nei piani covid usando eparina, antinfiammatori, cortisone, antibiotici ed in alcuni casi più gravi anche alcuni chemioterapici che davano a me, ma con dosaggi molto bassi, anche ultra novantenni con altre patologie. In ospedale a Fidenza invece, oltre il 90% di quelli che hanno intubato li hanno sterminati bruciandogli i polmoni con ossigeno in pressione, non avevano capito che ventilare dei polmoni in cui non circola sangue per le trombo embolie li si brucia, bastava sciogliere i trombi con eparina ed altri farmaci scoagulanti.

Fra quei disgraziati c’ era anche il padre di un mio amico a cui ho salvato la vita, avvisando il figlio di come gestivano quella roba nei piani sotto di me e lo fece trasferire immediatamente, ora sta bene anche se è rimasto un po danneggiato ma almeno la pelle l’ ha portata a casa. Tutto questo quando nessuno ancora sui vari canali parlava della truffa pandemica, io dall’ interno ero un osservatore privilegiato e nella sfiga ho avuto la fortuna di incontrare quei pochi medici onesti e competenti. Durante le trasfusioni, il direttore del centro trasfusionale mi raccontava di come arrivava della gente in condizioni disperate che si erano danneggiati da soli. Terrorizzati dalla TV, compravano farmaci illegali su internet come per l’ ebola e l’ HIV, poi li mescolavano e mangiavano come il pane, arrivando dentro con fegato e reni spappolati. Ai primi tentarono di fare delle costosissime trasfusioni totali rivelatesi totalmente inutili, a quelli successivi potevano solo dire quante ore gli restavano da vivere. Quando terminò il mio calvario dopo quasi un anno di chemio, mi premurai di avvertire amici e parenti di stare alla larga dal siero topicida quando sarebbe arrivato, con il risultato che nessuno di loro mi parla più, ma fra loro purtroppo devo contare un decesso ed una invalidità permanente. Pensa che i covidioti mi dicevano quanto nella sfiga fossi stato fortunato nonostante la mia malattia perché non avevo preso il terribile covid che secondo loro mi avrebbe ucciso, quindi nella loro ignoranza ed idiozia un linfoma al quarto stadio con infiltrazione del midollo era cosa da poco rispetto al covid, roba da matti.

Con la malattia persi il lavoro, poi lo ritrovai e lo persi nuovamente per non essermi fatto il topicida ma io non ho mai mollato, fortunatamente non avevo problemi economici e potevo stare anche parecchio tempo senza lavoro, anche aiutando un mio amico che ha resistito eroicamente ma il suo era l’ unico stipendio in famiglia e senza quello loro non mangiavano. La cosa incredibile che ha stupito i medici, è che non mi sono fatto mancare nulla durante la chemio, sci, snowboard, MTB e nuoto come avevo sempre fatto e secondo me questo ha contribuito alla mia guarigione miracolosa.

Quindi puoi ben immaginare con quello che ho passato come mi vada il sangue alla testa sentendo certi discorsi sulla pericolosità della “pandemenza” e di come i nostri governi abbiano agito per “tutelare” la nostra salute. Mai indossata nessuna mascherina e quando non ero in ospedale sempre in giro, alla faccia dei covidioti reclusi e davanti alla TV.”

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