Questa settimana, la Reserve Bank of Zimbabwe ( RBZ), ha emesso token digitali supportati da oro fisico che possono essere acquistati presso tutte le banche nazionali in valuta locale o estera. La Reserve Bank of Zimbabwe ha affermato che i token “espanderanno gli strumenti di conservazione del valore disponibili nell’economia”, un riferimento a un forte calo del valore del dollaro dello Zimbabwe. Questa emissione arriva dopo quella di monete d’ora Mosy-oa-Tuya messe in circolazione lo scorso anno a Luglio.
Come vi scriviamo ormai da più di tre anni, questo passaggio si chiama Global Currency Reset ( GCR ) che si contrappone al piano diabolico del Grande Reset di Davos, in cui lo slogan principale era “non possederai nulla e sarai felice”. Tutto il sistema finanziario mondiale sta cambiando velocemente e il caso dello Zimbabwe ovviamente non è isolato e neanche il primo, infatti tutte le Banche Centrali del Mondo sono avviate in questo processo di trasformazione.
Nel 2021 una delle economia più grandi al Mondo, la Cina ha iniziato questo percorso di digitalizzazione della sua moneta Yuan, creando di fatto l’e-Renmimbi ( E-RMB). Secondo il Central Bank of Digital Currency ( CBDC ) Tracker, solo nel 2023, le Banche Centrali di 31 Paesi hanno “coniato” o emesso o finito di implementare i protocolli per l’emissioni delle loro valute.
Alcuni esempi sono, l’Helvetia ( Banca Nazionale Svizzera), la Corona elettronica Svedese, il Rublo digitale Russo, lo yen digitale giapponese, la Rupia digitale indiana, la Sterlina digitale del Regno Unito, lo Shekel digitale di Israele, l’eAUD australiano digitale, e molte altre in preparazione. Mentre alcune Banche Centrali finora stanno predisponendo il passaggio verso una semplice digitalizzazione centralizzata in valuta fiat, molte altre come il caso dello Zimbabwe stanno applicando il protocollo completo legando la loro valuta all’oro, quindi ad un asset reale per una emissione non più manipolata o manipolabile, anticamera di quella sovranità monetaria scippata nei decenni dalle solite èlite finanziarie e di potere.
Gli individui o le istituzioni che vogliono accedere all’acquisto dei token con copertura in oro, posso richiedere i moduli direttamente alla Reserve Bank of Zimbabwe ( RBZ), alle banche commerciali, o alla People’s Own Savings Bank. L’offerta si apre l’8 Maggio e si chiude il 10 Maggio con il pagamento che deve avvenire l’11 Maggio, con un minimo di 10 USD per i privati e 5.000 USD per istituti finanziari o altre entità.
Questi Token digitali serviranno a diminuire la richiesta e la dipendenza dal Dollaro Americano. Anche le varie transazioni nazionali devono poter essere impostate su valuta nazionale e non più con l’esclusività della valuta statunitense, e questo è un grande passo in avanti per questo Paese verso la de-dollarizzazione opprimente e tirannica che questo Paese ha subito negli anni soffrendo di una svalutazione inflattiva abnorme della propria moneta.
Il dollaro dello Zimbabwe ha perso più della metà del suo valore dalla fine dello scorso anno, raggiungendo circa 2.200 contro il dollaro statunitense nel mercato parallelo del paese, a fronte di un tasso ufficiale di circa Z$ 1.000 derivato dalle speculazioni criminali attraverso aste di cambio sulle importazioni.
Con i token digitali coperti da oro fisico, sia come strumento di investimento che come metodo di pagamento, si consente alla RBZ di garantire la convertibilità dei token al prezzo fisso dell’oro, difendendo così il tasso di cambio e la sovranità nazionale in ambito di valuta, risorse e valore della propria economia che può finalmente diventare indipendente dal colonialismo occidentale.
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