BAILOUT senza salvataggio. Un siero con reazioni avverse per il sistema bancario Americano.

Questa volta ci troviamo di fronte ad una vera Pandemia finanziaria, non come quelle sanitarie narrate fino ad ora.

Diverse banche statunitensi sono crollate in questi giorni (Silvergate, Silicon Valley Bank e Signature). Il contagio quindi prende piede e inizia rapidamente a diffondersi ad altre banche, come First Republic Bank, Western Alliance, PacWest Bancorp e Charles Schwab Corporation ( il più grande broker online, con 7,4 trilioni di dollari di asset degli investitori a marzo e con più di 34 milioni di account registrati ).

L’intero sistema bancario statunitense sarebbe crollato a partire da ieri se la FDIC non fosse intervenuta e si fosse offerta di salvare anche i depositanti non assicurati presso SVB. Normalmente la FDIC copre solo $ 250.000 di depositi per persona o istituzione. Per cercare di evitare un totale collasso sistemico, ieri hanno annunciato in una seduta di emergenza che avrebbero coperto tutti i depositi di queste banche.

Gli ultimi a essere entrati in difficoltà sono istituti piuttosto simili ai tre falliti negli scorsi giorni: di medie dimensioni e con una clientela composta soprattutto da aziende del comparto Green e Big Tech, con conti correnti piuttosto corposi che quindi non rientrano sotto la soglia entro cui la legge statunitense prevede il rimborso garantito in caso di fallimento, che è pari appunto a 250 mila dollari. Sono conti correnti con cui le aziende pagano gli stipendi e le fatture dei loro fornitori: il blocco, quindi, potrebbe causare guai finanziari notevoli. La crisi della Silicon Valley Bank nello specifico ha fatto crollare 500 aziende tecnologiche israeliane. Il Mossad gestisce segretamente la maggior parte di questo settore da Tel Aviv, impiegando l’intelligence informatica militare israeliana con funzionari in pensione come amministratori delegati. La grande ironia è che la SVB ha attirato queste aziende, concedendo prestiti quasi senza interessi alle aziende sioniste e kazare e invece applicando enormi tassi di interesse alle aziende con azionariato e management di origine cristiana.

Il problema quindi è che la FDIC ha solo poco più di $ 100 miliardi di fondi per portare a termine questo piano di recupero. Eppure i depositi bancari totali detenuti in tutta l’America si avvicinano ai 10 trilioni di dollari. (Quasi 10.000 miliardi.) In effetti, la FDIC ha fondi sufficienti solo per coprire circa l’1% dei depositi bancari in America .

Ancora peggio, le banche in America hanno oltre $ 300 trilioni di passività in derivati. Cifra trenta volte più grande dei $ 10 trilioni dei depositi. La FDIC ha solo una piccola frazione di frazione per pensare anche solo a coprire queste perdite, se i derivati ​​dovessero iniziare a rilassarsi.

«Tutti i clienti di queste banche possono stare tranquilli: saranno tutelati e avranno accesso ai loro conti correnti già da oggi», ha detto lunedì il fantoccio Biden in conferenza stampa per rassicurare i correntisti e gli investitori finanziari, facendoci venire in mente le “profezie” di Fassino qui in Italia. Biden ha poi detto che «i cittadini americani devono stare tranquilli sul fatto che le somme sui loro conti correnti sono a disposizione per quando ne hanno bisogno».

L’affermazione secondo cui la FDIC stia salvando i depositanti senza utilizzare il “denaro dei contribuenti” in perfetto stile sanitario che stiamo sentendo ormai da due anni in altri ambiti.

Matematicamente, ciò che tutto ciò significa è che il Tesoro e la Fed dovranno stampare denaro per sostenere le banche in fallimento , specialmente mentre il contagio si diffonde e più banche crollano mentre la Fed aumenta i tassi di interesse, una sorta di “demolizione controllata” dell’economia e della Borsa degli Stati Uniti. Ebbene si, Wall Street deve pagare il prezzo per il genocidio compiuto negli anni e non mi riferisco solo al discorso finanziario. E tutti questi “dollari” che Janet Yellen sta distribuendo ai suoi compagni, non sono supportati da nessun asset reale e quindi vengono “bruciati” per coprire una voragine infettiva enorme. Questo sarà ovvio per tutti prima o poi. Entra in gioco quindi una nuova valuta emessa dal Tesoro e non più dalla FED, lo USN o USNT, come vi anticipo ormai da tre anni. Il passaggio che avrà bisogno di una armonizzazione a livello tecnologico, comincerà il 20 Marzo e durerà fino al 30 Giugno e avrà il suo totale completamento con l’entrata in vigore di Basilea V, ovvero il primo Gennaio 2025. Quindi in questo periodo di transizione continueremo a vivere su Montagne Russe finanziarie e non solo.

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